Il fatto. In un francobollo l'incontro fra san Francesco e il sultano d'Egitto
La presentazione del francobollo per gli 800 anni dell'incontro fra san Francesco e il sultano d'Egitto
È stato presentato, nella Sala degli arazzi del ministero dello Sviluppo economico a Roma, il francobollo celebrativo dello storico incontro tra san Francesco d’Assisi e il Sultano Malik-al-Kamil avvenuto 800 anni fa a Damietta. All’evento sono intervenuti il ministro Luigi Di Maio, la presidente di Poste Italiane Maria Bianca Farina, il custode del Sacro Convento di Assisi padre Mauro Gambetti, e il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi padre Enzo Fortunato.
«Con l’annullo filatelico di questo francobollo vorremo dire innanzitutto che non dobbiamo più girare lo sguardo dall’altra parte. Davanti alle differenze è facile reagire urlando, fuggendo o aggredendo. In tal senso la storia dell’uomo è ricca di testimonianze – ha dichiarato il custode del Sacro Convento di Assisi, padre Gambetti –. È necessario levare gli occhi e guardare l’altro in volto: è nostro fratello, qualsiasi colore abbia la sua pelle, qualsiasi sia il suo credo religioso. Guardiamo avanti, guardiamo le persone negli occhi per camminare lungo percorsi di riconciliazione. Una via che chiede accoglienza, conoscenza dell’altro e libertà interiore; una via di ricerca della verità attraverso il confronto e il dialogo. Sono queste le strade da percorrere anche per la politica, ad ogni livello». E ha concluso padre Gambetti: «In quest’ottica speriamo che il francobollo possa servire per stimolare a scrivere ed inviare nuovi messaggi di pace, di fratellanza, di benevolenza per l’altro. Siamo convinti, infatti, che a distanza di otto secoli la profezia di Francesco è più che mai valida per il futuro».
Sono molte le immagini di san Francesco nella filatelia. A partire dal 1926 un francobollo di 20 centesimi, emesso dal Regno d’Italia, che rappresenta il Poverello pellegrino in Terra Santa: il Santo inginocchiato, con le mani tese verso Gerusalemme e in lontananza l’immagine della Terra Santa sormontata da tre croci che emanano raggi di luce che invadono il santo e tutto il francobollo. Nello stesso anno, per i 700 anni dalla morte di Francesco, viene emesso un francobollo del valore di lire 1,25 rappresentante il santo morente, con accanto i suoi amati fratelli. È il 1982, ottavo centenario della nascita di Francesco, la Repubblica italiana emette un francobollo, dal valore di 300 lire, raffigurante il santo che riceve le stimmate tratto da un dipinto di Pietro Cavaro (XVI secolo) conservato nella chiesa di San Francesco a Oristano. La Repubblica di San Marino emette, nel 2013, un francobollo del valore di 3,50 euro che rappresenta la donazione del monte della Verna, da parte del Conte Cattani.
«Il francobollo riprende uno degli affreschi che Giotto realizzò nella Basilica superiore di San Francesco ad Assisi intitolato “La prova del fuoco davanti al Sultano” in cui è raffigurato Francesco al cospetto del sultano d’Egitto. Era il 24 giugno 1219 – ha dichiarato il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato – gli anni della quinta crociata, quando il cristianesimo e l’islam non avevano punti d’incontro ma solo di scontro. Francesco offre al mondo un esempio di come dovrebbero essere mantenute e intrattenute le relazioni umane. Il Poverello si presenta senza dogmi, ma con quell'amore che il Vangelo indica insegnato da Cristo e che sa che non può essere imposto, piombare come un assioma sul fratello musulmano. I musulmani, per Francesco, erano una risorsa e non un pericolo per la cattolicità. Che questo francobollo possa servire a farci cambiare direzione: iniziamo a scrivere, e parlare, un lessico di pace».