Chiesa

Francia. Un anonimo fa ritrovare in chiesa due lingotti d'oro per pagare i restauri

Andrea Galli sabato 2 novembre 2024

La chiesa di San Vaast a Wambrechies

Wambrechies, comune francese di 9mila abitanti nella regione dell'Alta Francia, tra Lille e Roubaix. Uno sconosciuto entra nella bella chiesa parrocchiale dedicata a san Vaast, vescovo del V secolo, si dirige verso la statua di sant’Antonio di Padova, nella navata di sinistra, e dietro ad essa appoggia, ben nascosti alla vista, due lingotti d’oro del valore complessivo di oltre 150mila euro. Poi esce e telefona al parroco, Dominique Lemahieu, dicendogli che dietro l’effigie del santo taumaturgo troverà dell’oro. Il sacerdote pensa a uno scherzo, poi va a verificare e si rende conto che la faccenda è seria. Nel biglietto, anonimo, legge che i lingotti sono da consegnare al Comune, da usare per il completamento dei lavori di restauro della chiesa.

L’episodio più che singolare è avvenuto lo scorso luglio, ma è stato divulgato solo a fine settembre quando il consiglio comunale di Wambrechies ha votato la delibera per accettare la misteriosa donazione. In Francia nel 1905 con la legge di separazione fra Chiesa e Stato le chiese esistenti divennero proprietà dei comuni – a eccezione delle cattedrali che divennero proprietà dello Stato – ai quali da allora tocca farsi carico degli oneri di proprietà, tra cui i lavori di restauro. Per la chiesa neogotica di Wambrechies sono già stati eseguiti interventi sulle navate laterali e sul coro – anche per sanificarla da un fungo infestante – ma manca la navata centrale e soprattutto fino a un paio di mesi mancavano i soldi. Il vuoto da colmare era stimato tra i 120mile e i130mila euro, quindi i lingotti “piovuti dal Cielo” lasceranno in cassa anche un surplus di almeno 20mila euro.

La navata sinistra della chiesa di San Vaast a Wambrechies - wikimedia

Quello di Wambrieches non è l’unico soccorso inatteso e anonimo avvenuto recentemente. Sempre a settembre Sylvain Lelièvre, attuale sindaco di Saint-Hilaire-La-Croix, picolo comune di poco più di 300 abitanti nel dipartimento del Puy-de-Dôme, a una quarantina di chilometri da Clermont-Ferrand, è stato convocato da un notaio del posto. Il quale gli ha comunicato che il suo predecessore, Jean-Claude Habrial, sindaco molto amato, eletto per la prima volta nel 1995, morto la scorsa estate, aveva deciso di lasciare tutti i suoi averi al Comune, tra cui alcuni appartemeti e un terreno edificabile, per un valore stimato tra i 600mila e gli 800mila euro. Habrial non era sposato e non aveva figli. E nel lascito ha messo una clausola: i suoi beni dovranno servire a completare il restauro della piccola chiesa di Saint-Hilaire-La-Croix, intitolata a Santa Maddalena, un piccolo gioiello dell'arte romanica costruita nel XII secolo che Habrial sognava di riportare al suo antico splendore. Fino all’ultimo aveva organizzato visite guidate per sensibilizzare gli abitanti e non solo a quel patrimonio di arte e fede. «Jean-Claude era così, pensava sempre agli altri e al suo paese. Era attaccato alle sue radici e alla sua chiesa. Non lo dimenticheremo presto!» ha commentato l’accaduto un’anziana di Saint-Hilaire-La-Croix.

Il retro della chiesa di Santa Maddalena a Saint-Hilaire-la-Croix - wikimedia

Dalla Francia alla Spagna. Nella diocesi andalusa di Almería, agli inizi di settembre, il vescovo Antonio Gómez Cantero ha informato tutti i fedeli che la vendita dello storico edificio del Seminario era stata bloccata. La decisione di dismettere il palazzo aveva incontrato l’opposizione quasi unanime del consiglio presbiterale – sia perché avrebbe compromesso l’esistenza stessa di un seminario per la Chiesa di Almería, il motivo principale, sia per il timore di una svendita dell’immobile – ma era stata ritenuta necessaria da Gómez Cantero per far fronte alle difficoltà economiche della diocesi, ossia un debito complessivo superiore ai 20 milioni di euro. Un uomo d’affari esterno alla comunità ecclesiale di Almería, che ha voluto tenere celata al pubblico la sua identità, è però venuto incontro alla diocesi offrendole una cifra non quantificata ma molto sostanziosa, tale da permetterle - grazie anche ad altre circostanze favorevoli - di ritirare il Seminario dal mercato.

La cappella del Seminario diocesano di Almería - web