Chiesa

Francia. Abbé Pierre, nuove accuse. E la Fondazione annuncia che cambierà nome

venerdì 6 settembre 2024

L'effige dell'Abbé Pierre impressa su una t-shirt

Continua lo stillicidio di rivelazioni che riguardano la figura dell’Abbé Pierre. A sette settimane dalle prime notizie vengono ora fuori 17 nuove testimonianze che tornano ad accusare il religioso francese di violenze sessuali tra gli anni '50 e gli anni 2000. «A oggi, è possibile identificare almeno altre 17 persone che hanno subito violenze» da parte del popolarissimo sacerdote scomparso nel 2007 a 95 anni, si legge in un rapporto pubblicato dallo studio specializzato Egaé, citato dall'agenzia France Presse e dal quotidiano cattolico La Croix.

Lo studio Egaé è stato incaricato il 17 luglio dall'associazione Emmaus e dalla stessa Fondazione Abbé Pierre di raccogliere potenziali testimonianze. Nel documento riferisce di aver ricevuto il 2 settembre una cinquantina di email e una ventina di messaggi telefonici in merito ai comportamenti del prelato francese amatissimo dai cittadini d'Oltralpe e che ha consacrato la vita all'aiuto dei più deboli.

Egaé precisa di aver raccolto 12 testimonianze dirette e 5 indirette riguardanti violenze sessuali perpetrate su donne minorenni e maggiorenni, testimonianze che si aggiungono alle sette deposizioni annunciate a luglio. Le nuove testimonianze evocano contatti «non sollecitati sul seno», «baci forzati», «fellazioni forzate», «ripetuti contatti sessuali su persona vulnerabile», «atti ripetuti di penetrazione sessuale», «contatti sessuali su un bambino». I fatti denunciati risalgono a un periodo incluso tra gli anni Cinquanta e gli anni 2000, soprattutto in Francia, ma anche in Stati Uniti, Marocco e Svizzera.

La prima ondata di rivelazioni ha scioccato la Francia, dove la figura del prete noto per la sua azione a favore dei poveri e dei senzatetto era molto stimata anche al di fuori del perimetro ecclesiale. Ribadendo il suo «sostegno totale» alle vittime, la Fondazione Abbé Pierre ha annunciato la chiusura definitiva del luogo di culto a lui dedicato, a Esteville, dove è sepolto, e la decisione di cambiare il proprio nome.

La Conferenza episcopale francese, in un comunicato stampa, ha espresso la sua «costernazione per queste nuove rivelazioni e soprattutto la sua profonda compassione verso tutte le vittime di queste azioni» ribadendo «la propria disponibilità, e quella di tutte le diocesi della Chiesa in Francia, a mettere a disposizione del Dipartimento di Giustizia i propri archivi e le risorse necessarie». (r.r.)