Anche da Sarajevo, capitale «martire» della Bosnia-Erzegovina, papa Francesco ha assicurato una sua presenza
al 37° pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto che partirà sabato notte dallo stadio “Helvia Recina” di Macerata, dopo la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale australiano George Pell, prefetto della Segreteria per l’economia della Santa Sede. È stato il vescovo di Fabriano-Matelica, Giancarlo Vecerrica, a comunicare l’attesa sorpresa fatta da Bergoglio che ancora una volta ha dimostrato la sua amicizia a questo cammino mariano verso la Santa Casa di Loreto. «Papa Francesco – ha detto il presule – non ci finisce di stupire e anche da Sarajevo ci testimonierà la sua vicinanza, con un messaggio audio che ha già registrato e ci invierà a ridosso della partenza di sabato. Nell’incontro di mercoledì per la benedizione della fiaccola per la pace, il Papa ci ha assicurato la sua preghiera e il suo pensiero: io cammino con voi, ha concluso». Vecerrica ha poi citato un’emblematica frase di madre Teresa di Calcutta, rivelando che era stata invitata anni fa ma ma non poté più venire. «Le era stato chiesto come facesse Dio a permettere questo continuo male nel mondo e la religiosa albanese rispose semplicemente: “Dio per questi problemi ha creato te”». Ecco la proposta evidente di un cammino che tende a decentrare la persona dai propri sguardi e dalle proprie preoccupazione e rivolgersi a Cristo. Questa sottolineatura è stata messa in rilievo dal presidente del Comitato Pellegrinaggio a Loreto, Ermanno Calzolaio, nello spiegare il tema di quest’anno «Accarezzati dalla misericordia», che trova origine dall’udienza che il movimento di Comunione e Liberazione ha avuto il 7 marzo scorso con il Papa: «È l’esperienza di una carezza che uno desidera per la propria vita e che nel Pellegrinaggio trova la sua concretezza, perché si percepisce l’abbraccio e la compagnia di una presenza umana». Proprio per raccogliere la sfida di papa Francesco che sottolinea più volte l’urgenza di una Chiesa in uscita, la Macerata-Loreto non si tira indietro e propone ai numerosi pellegrini (si parla nuovamente di circa 100mila presenze da ogni parte d’Italia e del mondo) la testimonianza del professore egiziano, il musulmano Wael Farouq, che racconterà il cambiamento della sua vita attraverso l’incontro con l’esperienza cristiana, mentre verrà proposta una video-intervista con il parroco di Erbil in Iraq, padre Douglas Bazi. Toccante la grandezza di un cammino di fede, dentro la continua persecuzione al mondo cristiano: «Mettiamo la nostra mano – ha detto nell’intervista – su quella di Dio, apparteniamo a Lui, non a nessun altro. Non apparteniamo a un settarismo o a gente che vuole portarci da qualche parte, Gesù è il nostro scopo». Il vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, Nazzareno Marconi, ha invece espresso le sue sensazioni per la prima esperienza da pellegrino, essendosi insediatosi in diocesi appena il 27 luglio scorso. «Questo evento ci documenta il cammino di un popolo che parte nella notte e va verso l’alba. Generalmente si pensa che la notte non finisca, ma se questo cammino lo si percorre con fede l’alba arriva. E l’alba è Maria, l’immagine di un’autentica misericordia». Il saluto della città di Macerata è toccato al primo cittadino Romano Carancini, mentre il responsabile della logistica Massimo Orselli ha fornito i dettagli per chi intende mettersi in cammino, a cominciare dal ritrovo dopo le 20 allo stadio di Macerata per la Messa. Poi in marcia fino all’alba e fino alla Santa Casa di Loreto per consegnare nelle mani della Madonna le intenzioni di una notte e di una vita.