Il III Forum cattolico-musulmano, riunito in Vaticano dall'11 al 13 novembre, nel suo
comunicato finale riferisce che i partecipanti "all'unanimità"
hanno condannato "atti di terrorismo, oppressione, violenza
contro persone innocenti, persecuzioni, profanazione dei luoghi
santi, e distruzione dell'eredità culturale. Non è mai
accettabile - afferma la nota - l'uso della religione per
giustificare questi atti o per confonderli con la religione". Oltre alla condanna
del terrorismo che si traveste con motivazioni religiose, il
Forum ha sollecitato un impegno comune di cattolici e musulmani
nella educazione dei giovani, "in famiglia, scuola, università,
chiesa o moschea" per la "promozione di identità che
contribuiscano a costruire il rispetto per gli altri". I
partecipanti ribadiscono poi la importanza della "cultura del
dialogo interreligioso per approfondire la comprensione
reciproca e superare pregiudizi, distorsioni, sospetti e
generalizzazioni inappropriate, che danneggiano le pacifiche
relazioni".
Mercoledì mattina il Forum è stato ricevuto da papa Francesco che,
riferisce il comunicato finale dei lavori, "ha complimentato
tutti i partecipanti, incoraggiandoli a perseverare sul sentiero
del dialogo cristiano-musulmano, e si è rallegrato nel notare il
loro impegno condiviso e disinteressato al servizio della
società".Il Forum è la terza sessione della iniziativa di dialogo
nata dopo che 138 esponenti musulmani avviarono con Benedetto
XVI un dialogo per superare le incomprensioni succedute alla
lectio magistralis di papa Ratzinger a Ratisbona. Le delegazioni
di questa III sessione sono state ridotte a 12 membri ciascuna
(dai 24 delle precedenti sessioni), per facilitare i lavori, e
erano guidate quella cattolica dal cardianle Jean Louis Tauran,
presidente del Pontificio consiglio per il dialogo
interreligioso, e quella islamica dal professor Abdallah
Schleifer, al posto del coordinatore tradizionale e promotore
del gruppo dei 138 (che oggi sono molto più di 138) principe
Ghazi di Giordania.