IL NUOVO BEATO . Focherini, santità quotidiana
Il rito presieduto dal cardinale AmatoLa celebrazione per la beatificazione di Odoardo Focherini si terrà oggi alle 9.30 a Carpi, in piazza Martiri, l’area antistante il Duomo della città. A presiederla sarà il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei santi. L’accesso alla piazza sarà possibile tra le 7 e le 9: per occupare le tremila sedie preparate per l’occasione sarà necessario un pass, ma le aree circostanti saranno a libero accesso. I concelebranti principali saranno Francesco Cavina, vescovo di Carpi, l’arcivescovo di Trento, Luigi Bressan, Domenico Sigalini, assistente nazionale dell’Azione Cattolica, e Antonio Lanfranchi, arcivescovo di Modena-Nonantola. Partecipano alla liturgia anche Bassano Staffieri ed Elio Tinti, già vescovi di Carpi. Saranno presenti anche l’Ac, con una delegazione guidata dal presidente Franco Miano; «Avvenire», con il direttore responsabile Marco Tarquinio e il direttore generale Paolo Nusiner; la Società Cattolica di Assicurazione. Diretta televisiva su Telepace, è-tv Antenna 1 e Giovanni Paolo Tv.
«Odoardo Focherini ha vissuto nella libertà che nasce dall’adesione alla verità che è Cristo. E ha vissuto la sua fede a 360 gradi, in modo che amo definire unificato, senza separazione tra vita spirituale e vita quotidiana». Il vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina, sta definendo gli ultimi aspetti della cerimonia di beatificazione che oggi porterà all’onore degli altari l’eroico figlio della bella cittadina emiliana, sfigurata ma non piegata dal terremoto di un anno fa. «Quella di Focherini – prosegue il presule – è stata una vita breve, ma intensissima, che colpisce in special modo per tre aspetti: la carità quotidiana, esercitata poi in modo eroico nel salvare la vita di ebrei e perseguitati dal regime nazifascista; la passione giornalistica vissuta nel religioso rispetto della verità; la vita familiare benedetta da tanti figli». Furono 105 gli ebrei messi in salvo da Focherini…Infatti. E questo suo gesto eroico è stato riconosciuto anche – con una bella dichiarazione – dal presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane. Ma quello di Focherini – è sempre bene ricordarlo – non fu un gesto isolato ed estemporaneo. In quei terribili anni furono in tantissimi nella Chiesa – dal Papa in giù – ad adoperarsi per aiutare fattivamente a salvare più vite umane possibili, senza distinzione di fede religiosa e parte politica.Focherini era amministratore e giornalista dell’«Avvenire d’Italia», progenitore di questa testata...Per Avvenire è oggi un vanto particolare vedere un "antenato" salire all’onore degli altari. Ed è giusto che sia così. Ma il messaggio di Focherini vale per tutti i giornalisti cattolici, in generale per tutti i giornalisti, direi. Odoardo dovette confrontarsi con un regime paganeggiante, dispotico e crudele. Lo fece a testa alta. E ne pagò le conseguenze. Preferiva non far uscire il giornale piuttosto che pubblicare notizie che urtavano con la propria coscienza cristiana. Oggi, grazie a Dio, quel tipo di regime è un lontano ricordo. Ma non mancano poteri altrettanto dispotici che in maniera più subdola non uccidono i corpi ma anestetizzano le coscienze. I giornalisti hanno da oggi un "collega" a cui rivolgersi in Cielo per implorare coraggio e saggezza nello svolgere la loro importante e delicata professione. Devono gioirne! E farne tesoro.Focherini morì a soli 37 anni, quando – insieme all’indimenticata moglie Maria Marchesi – aveva messo su una grande famiglia, con ben sette figli. Alla cerimonia di beatificazione è prevista la partecipazione di una cinquantina di discendenti...Papa Francesco in una delle sue belle omelie quotidiane ha invitato i giovani a essere più generosi, a non fermarsi al primo figlio. Certo, oggi sembra impossibile poter avere una prole così numerosa come Focherini. Ma speriamo che la sua figura incoraggi le giovani coppie a essere ancora più aperte alla generazione. Imploriamo il Signore che le nostre comunità siano davvero luoghi in cui germoglia la speranza cristiana. È la speranza infatti il più potente antidoto contro la chiusura alla vita che caratterizza la nostra epoca, e le nostre terre in modo particolare.Focherini era un laico. Un laico che viene proclamato beato. Anche questo è un bel messaggio...Il Concilio Vaticano II ha potentemente rilanciato l’impegno e la responsabilità del laicato nella vita della Chiesa. Ma laici ben formati ce n’erano ovviamente anche prima, e Focherini – dirigente carpigiano della gloriosa Azione Cattolica dell’epoca – era proprio uno di loro. La sua figura mi fa tornare in mente le parole di un altro beato, John Henry Newman, circa il ruolo dei fedeli laici nella Chiesa e nel mondo. Parole scritte ormai due secoli fa ma ancora attualissime: «Voglio un laicato non arrogante – diceva il grande cardinale convertito dall’anglicanesimo –, non precipitoso nei discorsi, non polemico, ma uomini che conoscono la loro religione, che in essa vi entrino, che sappiano bene dove si ergono, che sanno cosa credono e non credono, che conoscono il proprio credo così bene da dare conto di esso, che conoscono così bene da poterlo difendere». Odoardo Focherini era così, speriamo che le sue intercessioni presso il Signore suscitino tanti laici così nella Chiesa. Oggi ne abbiamo particolare bisogno.Ma qual era il "segreto" della santità di Focherini?Credo che lo si possa capire leggendo la testimonianza di un prete che lo conobbe da vicino, don Giuseppe Tassi. Odoardo non mancava mai l’Eucaristia quotidiana. «Ne aveva bisogno – raccontava don Tassi –: quella comunione quotidiana, quell’ostinata comunione quotidiana, non era solo la molla della sua dedizione appassionata alla causa del Regno. Era anche il tramite della sua comunione con i ragazzi, i giovani dell’Azione Cattolica che lì, Gesù e lui uniti, se li portavano in cuore perché potessero imparare a crescere liberi da tutto e da tutti, persino da se stessi per vivere totalmente la gioia dell’amore a Dio e ai fratelli». Credo che in quel «Gesù e lui uniti» ci sia tutto il "segreto" della santità di Focherini. Di ogni santità.<+copyright>