Stati Uniti. Flannery O'Connor, Madre Teresa e lo sguardo eucaristico sui poveri
Flannery O'Connor e Madre Teresa
Continua negli Stati Uniti l’onda lunga del Congresso eucaristico nazionale che si è svolto dal 17 al 24 luglio scorsi a Indianapolis, raccogliendo in preghiera circa 60mila fedeli arrivati da ogni parte del Paese. È stato l’evento più forte programmato lungo il cammino iniziato dalla Conferenza episcopale a stelle e strisce nel 2022, il “National Eucharistic Revival”, che si concluderà a Los Angeles il 19 giugno del prossimo anno, festa del Corpus Domini.
Del grande lavoro comunicativo che ha accompagnato il Congresso eucaristico restano diverse iniziative ispirate, come la newsletter "Heart of the Revival" curata suor Alicia Torres, del ramo femminile dei Francescani dell’Eucaristia di Chicago. Questa famiglia religiosa, ancora poco nota in Italia, è un frutto della visione pastorale che ebbe il cardinale Francis George, arcivescovo di Chicago tra il 1997 e il 2014. Il porporato, morto nel 2015, agli inizi degli anni 2000 volle rivitalizzare la presenza cattolica in uno dei quartieri più poveri di Chicago, West Humboldt Park, segnato dalla violenza delle gang e dal traffico di droga. Aprì la missione di Nostra Signora degli Angeli, dal nome della parrocchia lì presente, che nel 1958 divenne tragicamente nota a livello nazionale per un incendio nella locale scuola cattolica in cui persero la vita 92 bambini e tre suore della Carità della Beata Vergine Maria.
A dirigire i "lavori" fu chiamato un religioso dei Frati Francescani del Rinnovamento, congregazione fondata nel 1987 a New York da otto cappuccini desiderosi di tornare a una vita di povertà radicale in un contesto urbano come quello del South Bronx. Padre Bob Lombardo – oggi vescovo ausiliare di Chicago – arrivò così a Nostra Signora degli Angeli e iniziò a coinvolgere diversi giovani provenienti da tutta la città. Con il tempo alcuni di loro manifestarono il desiderio di consacrarsi e, dopo alcuni anni di valutazione e discernimento, il 1° settembre del 2010 il cardinale George eresse canonicamente il nuovo istituto, formato da un ramo maschile e uno femminile.
Di seguito riportiamo il testo dell’ultima newsletter scritta da suor Alicia Torres, che oggi è anche responsabile delle vocazioni delle Francescane dell’Eucaristia di Chicago.
Suor Alicia Torres - web
Nella sua opera narrativa Flannery O'Connor sapeva magistralmente rendere il grottesco un segno profetico, in modi inaspettati. Nelle sue storie le persone con disabilità – sia fisiche che mentali – e quelle emarginate dalla società, in particolare, fanno risaltare la luce e rivelano l'oscurità dell'esperienza umana. I suoi personaggi sono “segni” viventi del peccato e della grazia.
Domenica sera, poco prima del tramonto, stavo camminando verso sud su Wabash Avenue, nel centro di Chicago. È una zona della città che sta diventando sempre più “lussuosa”, con negozi di alto livello e ristoranti di prima classe, ma le tracce di criminalità e povertà sono ancora visibili.
Mentre camminavo circondata da turisti e gente del posto, ho sentito la voce snervante di una donna che urlava a squarciagola. Guardando attentamente alla mia sinistra ho visto una donna che sembrava una senzatetto, tremendamente trasandata, rannicchiata sulla panchina di cemento di un parco allestito da poco. Aveva capelli lunghi e sfibrati, di colore grigio-marrone. Le sue mani erano nodose e le sue gambe sembravano contorte mentre si teneva in equilibrio in quella che pareva essere la sua posizione più eretta. Alla fine ho sentito che diceva:
«Che tu sia benedetto! Padre, Figlio e Spirito Santo!».
Quelle parole mi hanno raggelato e mi hanno provocato un senso di sgomento: erano rivolte a me? Stava bestemmiando? Le sono passata accanto senza guardarla negli occhi, ma lei non ha continuato a gridare, anzi è rimasta completamente in silenzio.
Immediatamente ho iniziato a chiedermi se lei, nella sua povertà, fosse un segno profetico, come un personaggio di un romanzo della O'Connor, per tutti coloro che passavano di lì, me compresa. Da questa persona, creata a immagine di Dio e molto buona, non sembrava trasparire nulla di buono. Eppure, pronunciava alcune delle parole più alte del lessico umano...
Ho girato l'angolo per procedere verso est, sapendo che sarei stata più vicino a lei, ma con maggiore fiducia nella sua bontà. Poi è accaduto. I suoi occhi ampi e selvaggi hanno incontrato i miei. E l'ho vista per quello che era: un'amata figlia di Dio.
Non so se vedere me, una suora, avesse calmato il suo io interiore e l'avesse portata al silenzio. Eppure, nel momento in cui i nostri occhi si sono incrociati, c'è stata una comunicazione che le parole non possono esprimere. Ho visto Gesù in lei. E spero che lei lo abbia visto in me.
«Se non crediamo e non vediamo Gesù nell'apparenza del pane sull'altare, non saremo in grado di vederlo nel travestimento angosciante dei poveri» (Madre Teresa)