Chiesa

DOPO L'ANGELUS. Egitto, l'appello del Papa: ritrovare la pacifica convivenza

lunedì 7 febbraio 2011
Appello del Papa per l'Egitto, dopo l'Angelus: "In questi giorni seguo con attenzione la delicata situazione della cara Nazione egiziana. Chiedo a Dio che quella Terra, benedetta dalla presenza della Santa Famiglia, ritrovi la tranquillità e la pacifica convivenza, nell'impegno condiviso per il bene comune". È la prima volta che il Pontefice parla dell'Egitto da quando sono scoppiate le protesteL'appello del Papa ha un particolare significato anche alla luce del fatto che le relazioni diplomatiche tra Egitto e Santa Sede hanno recentemente vissuto una fase di raffreddamento, quando il governo di Mubarak ha deciso di richiamare in patria l'ambasciatore egiziano presso la Santa Sede. La decisione del Cairo ha fatto seguito alla parole che il papa aveva pronunciato in difesa delle comunità cristiane dopo gli attacchi nei loro confronti.Il Papa nel suo appello, tra l'altro, non fa riferimento in alcun modo ai governanti egiziani, ma si rivolge direttamente a Dio per chiedere una pacificazione nel Paese.Intanto cristiani e musulmani domenica hanno pregato insieme tra i manifestanti di piazza Tahrir al Cairo e recitato all'unisono il "Padre Nostro": ma quando un prete ha  esortato a "perdonare chi ha peccato contro di noi, anche Mubarak", la folla è insorta, protestando: "no, Mubarak, no". La notizia della preghiera comune è descritta dal quotidiano egiziano 'The dailynewsEgypt". L'iniziativa è partita dalla chiesa protestante Asr El-Dubara.