Lutto. Addio a don Elvio Damoli. Aveva guidato la Caritas italiana
Don Elvio Damoli era stato eletto nel marzo 1996 direttore di Caritas italiana. Era religioso dell’Opera don Calabria di Verona (Congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza) e si era formato alla scuola di S. Giovanni Calabria. Filosofo e teologo, in passato cappellano del carcere napoletano di Poggioreale e direttore della Caritas di Napoli, don Damoli aveva gestito una fase importante della storia della Caritas, caratterizzata da situazioni di emergenza che hanno visto l’organizzazione sempre in prima linea.
È morto sabato mattina a Roma a 88 anni don Elvio Damoli. Nato a Negrar (Verona) il 4 agosto 1932, era religioso dell’Opera don Calabria e dal 1996 al 2001 è stato direttore della Caritas Italiana, raccogliendo l’eredità di monsignor Giuseppe Pasini, il quale lo definì «uomo dotato di grande spirito di povertà che crede fino in fondo a quella educazione alla carità cristiana che è il vero motore della Caritas».
Alla direzione della Caritas nazionale approdò dopo aver diretto due volte la Caritas dell’arcidiocesi di Napoli affrontando grandi sfide. La prima volta, dal 1979 al 1985, l’emergenza del terremoto del 1980. La seconda volta dal 1991 al 1996, quando la diocesi e l’Italia tutta vennero colpite da un altro sisma, la stagione di Tangentopoli con la crisi dei partiti tradizionali e l’attacco al cuore dello Stato della criminalità organizzata.
Ordinato sacerdote nel 1958, dal 1960 al 1972 operò a Milano come educatore e insegnante. Poi si avvicinò al carcere e nei suoi 20 anni a Napoli divenne cappellano di Poggioreale e responsabile della pastorale carceraria.
Alla guida dell’organismo pastorale della Cei fu tra i promotori dell’autonomia e del coordinamento delle diocesi per intervenire in aree di crisi internazionali Grandi laghi e i Balcani e della collaborazione con il governo per il testo unico sull'immigrazione. È stato anche tra i padri della proposta di istituire un servizio civile obbligatorio.
«Don Elvio lascia a tutti – si legge in una nota della Caritas italiana – il ricordo e l’esempio della sua grande capacità di ascolto, la sua ferma convinzione dell’importanza del dialogo, del confronto costante, della condivisione, di un cammino da costruire insieme, con l’apporto di tutte le Caritas, a servizio della Chiesa che è in Italia».
Il presidente l’arcivescovo Redaelli, il direttore don Soddu e tutti gli operatori, la Caritas Italiana lo ricordano «con gratitudine e riconoscenza per il suo impegno e la sua attenzione agli ultimi».
Le esequie verranno celebrate martedì a Roma nella parrocchia del Don Calabria a Primavalle.