Senza "rispetto per il Creato" non c'è futuro. Non c'è futuro se non si cambiamo gli "stili di vita". I giovani possono molto per costruire un futuro ecologico, e il Papa chiede loro di essere suoi "alleati" , "veri custodi della vita e del creato". E ricorda: "il rispetto dell'essere umano e il rispetto per la natura sono tutt'uno".Benedetto XVI, che ieri aveva lanciato un appello ai partecipanti alla Convenzione Onu sui cambiamenti climatici a tenere conto delle esigenze delle popolazioni povere e delle generazioni futuro, è tornato oggi sul tema clima ed ecologia. Alla vigilia della Convenzione di Durban infatti ha ricevuto in Vaticano circa 10.000 partecipanti al progetto "Ambientiamoci a scuola" promosso dalla Fondazione "Sorella Natura" di Assisi,in occasione della Giornata per la custodia del creato. La Giornata si celebra domani, anniversario della proclamazione di san Francesco come patrono dei cultori dell'ecologia. Gli studenti erano accompagnati dal presidente della Fondazione Roberto Leoni e dal presidente onorario, il cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga. Questi ha fatto riferimento al vertice di Durban e ha sottolineato l'importanza del "vertice" di questa mattina tra il Papa e gli studenti italiani, sui temi ambientali."Non c'è futuro buono per l'umanità sulla terra se non ci educhiamo tutti a uno stile di vita più responsabile nei confronti del creato. E questo stile di vita si impara prima di tutto in famiglia e nella scuola", ha dunque detto il Papa. "Sottolineo la importanza della parola creato - ha aggiunto a braccio - perchè il creato non è il frutto di una evoluzione cieca ma riflette la volontà creatrice del creatore, e la sua bellezza e bontà".Visto che san Francesco d'Assisi è patrono d'Italia e "anche patrono dell'ecologia", al Papa inoltre "pare giusto che le giovani e i giovani italiani abbiano una speciale sensibilità per 'sorella naturà, e si diano da fare concretamente per la sua difesa". I ragazzi hanno donato al Papa una "preziosa riproduzione", come l'ha definita lui stesso, del Codice 338, che contiene le fonti francescane più antiche. "Vorrei dirvi - ha detto tra l'altro Benedetto XVI - che apprezzo molto la vostra scelta di essere 'custodi del creatò e anche in questo avete il mio appoggio".
L'ANGELUS DI DOMENICARicordando che "non è l'uomo il vero 'padrone' del mondo, ma Dio", Benedetto XVI ieri aveva manifestato tutta la sua preoccupazione per il fenomeno dei mutamenti climatici e ha lanciato un appello, alla vigilia del vertice mondiale di Durban, affinché si concordino azioni efficaci e "solidali, che tengano conto delle necessità dei Paesi poveri e delle generazioni che verranno. È stato subito dopo la recita dell'Angelus, in un'assolata Piazza San Pietro, che il Papa ha parlato dei lavori della Convenzione dell'Onu sui cambiamenti climatici e del Protocollo di Kyoto che cominceranno oggi nella città sudafricana."Auspico - è stato il suo appello - che tutti i membri della comunità internazionale concordino una risposta responsabile, credibile e solidale a questo preoccupante e complesso fenomeno, tenendo conto delle esigenze delle popolazioni più povere e delle generazioni future".
Commentando il fatto che è iniziato l'Avvento, Benedetto XVI ha anche spiegato che questo tempo ogni anno ci ricorda che "il vero 'padrone del mondo non è l'uomo, ma Dio". Il Papa ha voluto descrivere "certi panorami del mondo post-moderno: le città dove la vita diventa anonima e orizzontale, dove Dio sembra assente e l'uomo l'unico padrone, come se fosse lui l'artefice e il regista di tutto: le costruzioni, il lavoro, l'economia, i trasporti, le scienze, la tecnica, tutto sembra dipendere solo dall'uomo". Quindi il suo monito, sul piano dei rivolgimenti sociali, ma anche delle catastrofi naturali: "A volte - ha aggiunto -, in questo mondo che appare quasi perfetto, accadono cose sconvolgenti, o nella natura, o nella società, per cui noi pensiamo che Dio si sia come ritirato, ci abbia, per così dire, abbandonati a noi stessi".Invece il tempo di Avvento, che introduce alla nascita di Gesù, giunge a far sì che "la nostra vita ritrovi il suo giusto orientamento, verso il volto di Dio": "Il volto - ha concluso papa Ratzinger - non di un 'padrone', ma di un Padre e di un Amico".
IL VERTICE DI DURBAN Si alza il sipario dunque sulla Conferenza mondiale sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite(Conferenza delle parti, Cop 17). Molte le questioni sul tavolo della Cop 17, nell'ambito della Convenzione quadro dell'Onu per i cambiamenti climatici, l'Unfccc (United nation framework on climate change): in particolare gli aspetti che riguardano formule e modi relativi al prolungamento del protocollo di Kyoto, il funzionamento del Fondo verde per il clima (che dovrebbe avere una dotazione di 100 miliardi di dollari al 2020). L'obiettivo rimane quello sancito dalla precedente Col 16 (a Cancun), di limitare entro i due gradi l'aumento della temperatura media globale rispetto ai livelli preindustriali. Mentre il nodo dei negoziati verte sulla riduzione delle emissioni di gas serra a livello planetario e la discussioni su come, e quando, si possa giungere a un accordo globale. Si parlerà di lotta alla deforestazione, trasferimento di tecnologie e strumenti per investimenti 'green' nei Paesi in via di sviluppo. Il Centro Euro Mediterraneo per i cambiamenti climatici (Cmcc) prenderà parte al vertice di Durban, sia con delegati italiani (Sergio Castellari, Riccardo Valentini e Sara Venturini) che come organizzatore di un suo evento (il 3 dicembre), oltre a partecipare ad incontri (finanza verde, ciclo carbonio, foreste, collaborazioni Africa e Ue).