Papa. Dopo la Gmg è l’ora della Gmb. Francesco in ascolto dei bambini
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Mancano poche settimane alla prima Giornata mondiale dei bambini. L’appuntamento è per sabato 25 maggio allo Stato Olimpico con papa Francesco e per domenica 26 in piazza San Pietro per la Messa da lui presieduta. Il conto alla rovescia è già iniziato. Siamo nel “quartier generale” dell’evento, la Casa Kolbe dei frati minori conventuali, vicini al Circo Massimo, che è anche la residenza di padre Enzo Fortunato, direttore della comunicazione della Basilica vaticana, a cui il Pontefice ha affidato l’incarico di “coordinatore” della Gmb con il patrocinio del Dicastero per la cultura e l’educazione guidato dal cardinale José Tolentino de Mendonça. «Siamo già a 64 mila iscritti per lo stadio Olimpico – confida – e a 72mila ci dovremo fermare, perché quella è la capienza massima. Per la Messa non ci sono limiti». Grande è anche l’attenzione mediatica. Si prevedono oltre 300 giornalisti accreditati. Rai e Ctv seguiranno da vicino le due giornate. Francesco ha già registrato una lunga intervista alla CBS che andrà in onda il 19 maggio, mentre è stata già pubblicata quella concessa al periodico La Freccia Magazine di Trenitalia che garantirà l’arrivo di migliaia di bambini con i loro accompagnatori.
A Casa Kolbe stanno arrivando poi migliaia di disegni da tutto il mondo. «Siamo letteralmente sommersi. – racconta padre Fortunato – Arrivano da oltre duemila plessi scolastici. L’altro giorno dal Brasile ci hanno spedito un pacco che ne contiene ben 2.345, raccolti con speranza e allegria dalla Milicia da Imaculada. La notizia ha fatto il giro dei network locali». Tre le tematiche principali – tutte molto care al Papa – affrontate in questi lavoretti: la ricerca della pace, la necessità di fraternità e il rispetto e la difesa dell’ambiente e della Terra come “casa comune”.
La macchina organizzativa dell’evento è complessa e delicata. Per questo padre Fortunato ha voluto a fianco a sé due direttori esecutivi di «grande esperienza e provata capacità»: Donato Mosella, che fu presidente del Comitato tecnico del Grande Giubileo dell’Anno 2000, e Luigi Mansi, per 15 anni sindaco di Scala nella Costiera amalfitana. Ma oltre a loro ci saranno anche un migliaio di volontari. Alcuni di loro li incontriamo nella “sala operativa” di Casa Kolbe. È un gruppo di studenti universitari della Luiss che lavora nelle segreteria centrale per coordinare gli aspetto logistici dell’evento. Le presenze, i mezzi di trasporto (sono previsti ben 700 pullman), gli alloggi. Vengono da varie parti della penisola. Li coordina Antonino, originario di Catania, indaffaratissimo a smistare dati e numeri, mail e telefonate. C’è Lucrezia da Celle Ligure, provincia di Savona, «felice di collaborare secondo le nostre capacità ad un progetto così bello, così inclusivo come la Gmb, di dare il nostro piccolo contributo ad un evento così grande e importante». C’è Giulia da Città di Castello in Umbria: «Ci hanno detto che è la prima edizione di questo tipo di evento, è bello quindi fare parte integrante della squadra che inizia questo percorso, abbiamo anche tanta voglia di vedere come si realizzerà». C’è Martina da Napoli: «Questa avventura è davvero importante, è una palestra di vita, sono proprio contenta d lavorare con tante persone che ci mettono tanto entusiasmo in quello che fanno». C’è Vittoria, anche lei ligure, da Sarzana in provincia di La Spezia: «Siamo arrivati all’inizio di questa esperienza, l’abbiamo vista nascere, crescere e ora correre, siamo davvero lieti di farne parte». Lasciamo lavorare i ragazzi e torniamo da padre Fortunato. Il coordinatore della Gmb ricorda che tutti possono contribuire, con una offerta all’Associazione Be Human, a fare in modo che anche i bimbi meno fortunati possano partecipare all’evento (le modalità si trovano sul sito www.giornatamondialedeibambini.org). E ci lascia con questa immagine: «Credo che l’icona fotografica che fa da sottofondo alla Gmb è Gesù con i discepoli che apre le sue braccia, il suo cuore, il suo sguardo, la sua attenzione, la sua cura ai più piccoli, e ci invita a riprendere in mano quei sentimenti puri e di fiducia che albergano nell’animo dei bimbi».