Una donna eritrea con tre dei suoi cinque figli, tra cui un
piccolo di circa due mesi nato in Norvegia, sarà la seconda
famiglia ospitata dal Vaticano, curata dalla parrocchia di San
Pietro e alloggiata in un grande appartamento nella zona di via
Gregorio VII. La signora attende il ricongiungimento con gli
altri due figli, che attualmente sono in un campo profughi in
Etiopia. Nel viaggio dalla Norvegia - dove non poteva restare
per gli accordi di Dublino, visto che il suo primo approdo
dall'Etiopia era stato proprio il nostro Paese - la signora ha
incontrato una sua amica anch'essa profuga e diretta in Italia,
sicché anche la seconda mamma e il suo bimbo saranno ospitati
nell'appartamento allestito dalla parrocchia di San Pietro. Come
noto, dopo l'appello del Papa, a tutte le parrocchie a farsi
carico dell'ospitalità di una famiglia di migranti, la
parrocchia di Sant'Anna in Vaticano ha ospitato una famiglia
siriana, composta da padre, madre e due figli. Il ricongiungimento
della mamma eritrea con gli altri due figli che sono ancora in
un campo profughi in Etiopia, potrebbe attuarsi "a fine mese o
nel giro di poche settimane", secondo quanto spera la Comunità
di Sant'Egidio, che sta curando la pratica.