Fondo Famiglia Lavoro. Icone e gioielli, all'asta doni del cardinale Scola
C’è la signora che riunisce i cinque figli per annunciare che donerà il suo anello di smeraldi e brillanti - la cosa più preziosa regalatale dal marito, scomparso da poco - a favore del Fondo Famiglia-Lavoro. E poi l’anziana nobildonna milanese che telefona al Cardinale e offre tre delle sue più belle parures di gioielli, anche lei per aiutare il Fondo, così come una brianzola malata, che mette a disposizione tanti oggetti, tra cui una monumentale Eneide posta sull’artistico leggio in bronzo. Tre storie tra le tante che, anche quest’anno, permettono all’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola di tornare a proporre sotto Natale l’iniziativa «I regali del Cardinale per chi ha perso il lavoro». Le richieste di aiuto al Fondo Famiglia Lavoro giunte nei mesi scorsi dimostrano che la crisi non è ancora finita, benché alcuni segnali registrati dagli analisti mostrino una ripresa dell’economia.
Per questa ragione la Diocesi di Milano, in vista del periodo natalizio, rilancia l'asta benefica con gli oggetti che l’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, ha ricevuto in dono e che a sua volta intende offrire alle famiglie in difficoltà.
L'iniziativa è in collaborazione con Rotary club Meda e delle Brughiere
È disponibile il catalogo online formato da 84 pezzi, di cui 18 icone,13 oggetti di antiquariato, 8 creazioni di oreficeria e argenteria (anelli, bracciali, parure), 45 oggetti vari.
Chi ha aiutato il Fondo Famiglia Lavoro?
Dall’inizio del 2013 a oggi, il Fondo Famiglia Lavoro, ha erogato aiuti a 3.535 persone, per un importo complessivo di 6.764.435 euro. I beneficiari sono stati per il 40% italiani, per il 60% stranieri, per la gran parte di età compresa tra i 35 e i 45 anni.Uomo, di mezza età, con un profilo professionale medio-basso, nessuna conoscenza delle lingue, scarsa competenza informatica: questo l’identikit delle persone aiutate dal Fondo Famiglia Lavoro.
Un profilo, secondo gli operatori del Fondo che coincide con quello delle vittime della crisi: operai generici, assunti con contratti precari, nei settori tradizionali del manifatturiero e in quello dei servizi a basso valore aggiunto. Costoro hanno visto improvvisamente vacillare l’equilibrio su cui, seppur in modo precario, si reggevano e non essendo assolutamente preparati a reagire, sono precipitati in una condizione di povertà che non avevano mai conosciuto prima. Condizione che spesso ha accomunato italiani e stranieri perché la crisi non ha fatto distinzioni in base alla nazionalità.
Delle 3.353 persone aiutate dal 2013, ben il 71% è stato aiutato attraverso uno degli strumenti previsti per promuovere la ricollocazione nel mercato del lavoro, strumenti introdotti nella seconda fase del Fondo Famiglia e Lavoro su indicazione dell’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola.
Una grande gara di solidarietà
Dall'avvio della seconda fase nel 2013 ben 2.241.824 euro sono arrivati da 3.265 privati cittadini, per un importo medio pro capite di 686 euro. Il flusso di risorse è stato continuo e ha fatto registrare anche nei momenti più difficili della crisi una media al mese di 100mila euro di contributi.L’operatività del Fondo è garantita dal lavoro di 600 volontari attivi nei 140 distretti del territorio della Diocesi (Milano e provincia, province di Lecco, Varese, Monza e Brianza).
La curiosità dell'edizione 2014
Tra i doni che il cardinale Scola aveva messo a disposizione del Fondo l'anno scorso c'era stata anche l’icona dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, regalata all’Arcivescovo dalla comunità di Borsano in occasione della sua visita per il 70° di consacrazione della chiesa parrocchiale (giugno 2012).
A Borsano, in provincia di Varese, la notizia era stata appresa con gioia: «È stato bello per noi sapere che, proprio in occasione del Natale, quando Dio assume la piccolezza umana, il nostro dono poteva trasformarsi in una goccia d'Amore nei confronti dei piccoli che, in questo contesto e in senso evangelico, sono le famiglie colpite dalla crisi». Gioia poi aumentata quando l’icona è stata acquistata l'anno scorso da un borsanese: dunque, l'icona dei Santi Apostoli Pietro e Paolo è tornata a Borsano, in una logica di aiuto gratuito e solidale.
Come partecipare all'asta benefica