Dalla 'periferia' della Basilica Vaticana la luce nuova del cero pasquale si propaga, di candela in candela, lungo le grandiose navate fino a raggiungere il cuore del tempio. E poco dopo, mentre tutte le luci tornano accese, il diacono dell’ Exultet proclama: «Questa è la notte». Sì. È la notte della Risurrezione e il Papa, nell’omelia della Veglia pasquale (che Avvenire pubblica integralmente), può sottolineare: «Gesù non è morto, è risorto, è il Vivente». Egli è «l’oggi eterno di Dio». Le parole di Francesco risuonano al centro della Veglia, con la sua complessa simbologia. Ma soprattutto restano nella mente delle migliaia di fedeli, che gremiscono San Pietro, due inviti del Pontefice: «Non chiudiamoci alla novità che Dio vuole portare nella nostra vita». E quindi «se fino ad ora sei stato lontano da Lui, fa’ un piccolo passo: ti accoglierà a braccia aperte. Se sei indifferente, accetta di rischiare: non sarai deluso». Infatti «non ci sono situazioni che Dio non possa cambiare, non c’è peccato che non possa perdonare se ci apriamo a Lui». Lo dimostra il fatto che Gesù ha vinto la morte. Cancellando di fatto, si potrebbe dire usando la terminologia del Papa, la più estrema delle periferie esistenziali.
Intorno all’annuncio di Pasqua, infatti, ruota tutta la Veglia. Che anche ieri sera ha preso il via dall’atrio della Basilica Vaticana, dove il Vescovo di Roma ha inciso sul cero pasquale, prima di accenderlo, una croce, l’alfa, l’omega e le cifre dell’anno 2013, quindi ha infitto nello stesso cero cinque grani di incenso in forma di croce. Da lì è iniziata la processione verso l’altare, con il diacono che per tre volte ha cantato il lumen Christi, la prima delle quali all’ingresso nella Basilica, seguito dal Papa e da tutti i fedeli. Alla seconda volta i fedeli hanno accesso le loro candele, alla terza volta si sono riaccese le luci del tempio.
La Veglia di ieri sera è stata caratterizzata da alcune scelte liturgiche. Innanzitutto la sobrietà della liturgia della Parola: tre sole letture dall’Antico Testamento, l’Epistola preceduta dal Gloria, e il Vangelo, prima del quale è tornato a risuonare l’Alleluja dopo i giorni della Quaresima. Papa Francesco ha quindi amministrato i sacramenti dell’iniziazione cristiana a quattro catecumeni adulti, secondo la tradizione millenaria della notte di Pasqua. A ricevere Battesimo, Cresima e Prima Comunione sono stati un adolescente degli Stati Uniti, un giovane italiano e due uomini provenienti da Albania e Russia. Il fonte battesimale era collocato al centro, ai piedi della Confessione, accanto al cero pasquale, a sottolinearne l’importanza. E al termine la gioia per la novità dirompente della Pasqua è dilagata in piazza con i fedeli che uscivano, al suono festoso delle campane.