Giornata mondiale dei Poveri. Tanti i gesti della solidarietà concreta della Chiesa
Se «l’insensatezza della guerra» genera schiere di poveri, il Papa e l’intera Chiesa sono quotidianamente al lavoro per aiutare chi soffre. Così anche la Giornata mondiale dei Poveri che si terrà il 13 novembre sarà un momento in cui, accanto a preghiera e riflessione, verranno prese iniziative concrete, come ad esempio il pagamento delle bollette per le famiglie più indigenti. Il dato è emerso nel corso della conferenza stampa in cui l’arcivescovo Rino Fisichella, che della Giornata cura gli aspetti organizzativi, ha presentato il Messaggio del Papa per la ricorrenza annuale istituita al termine del Giubileo straordinario della Misericordia. Il pagamento delle bollette è infatti uno dei «nuovi gesti di solidarietà» perché «ci sono persone che rischiano di rimanere senza luce, senza acqua, senza riscaldamento».
A tal proposito, il presule ha spiegato che l’anno scorso nella diocesi di Roma sono state pagate poi bollette di acqua, luce, gas, assicurazioni e affitti a 500 famiglie colpite dalla disoccupazione, mentre più di 5.000 famiglie hanno avuto kit di medicinali da banco e tonnellate di viveri distribuiti grazie alla generosità di alcune aziende farmaceutiche e di alcuni supermercati. Ci auguriamo, ha sottolineato Fisichella, che tutto questo possa verificarsi anche quest’anno.
Sempre in occasione della Giornata di novembre si cercherà di ripetere l’esperienza del presidio medico in Piazza San Pietro, tanto gradito ai senza dimora che vivono nei dintorni. Rispondendo alla domanda di un giornalista l’arcivescovo ha detto che «si sta studiando il modo per realizzarlo nuovamente». Del resto, ha aggiunto, «ogni periodo ha le sue emergenze e, come era stata la pandemia nei due anni precedenti, così oggi ci sono preoccupazioni, anche a causa della guerra in corso, per alcuni prodotti alimentari». È il caso delle provviste di farina che cominciano a scarseggiare tra le famiglie povere.
Lo sforzo degli organizzatori della giornata sarà dunque quello di focalizzare al meglio, di volta in volta, le necessità più impellenti. Dopo la sospensione a causa della pandemia, è allo studio anche il pranzo con i poveri con la presenza di papa Francesco. Questa, anzi, ha fatto notare monsignor Fisichella è un’idea 'esportata' in moltissime diocesi nel mondo, come dimostra l’esempio di Berlino dove l’arcivescovo nel 2021 ha aperto la Cattedrale, in corso di restauro proprio per offrire il pranzo ai bisognosi. Quanto ai contenuti del messaggio papale l’arcivescovo, che è incaricato anche dell’organizzazione del prossimo Giubileo ordinario e che nella conferenza stampa di ieri era affiancato da monsignor Graham Bell, ha ricordato: «Lo sguardo di chi prende tra le mani questo testo si fissa necessariamente sulle tristi vicende che si stanno sperimentando in questi mesi e che terranno ancora intere popolazioni sotto il ricatto della paura e della guerra nelle prossime settimane.
A nessuno sfugge l’appello che ogni giorno il Papa fa sentire al mondo perché si prenda coscienza delle conseguenze che la guerra produce». Un appello che va dunque ascoltato, perché di fronte ai poveri, ha concluso l’arcivescovo, bisogna rifiutare ogni forma di «rilassatezza», assumere la solidarietà come forma di impegno sociale e cristiano e ricordare che «la vera ricchezza non consiste nell’accumulare tesori sulla terra, ma piuttosto nell’amore vicendevole»