Chiesa

Alla Gmg anche 5 giovani da Gaza. Dalla Terra Santa in 700 a Cracovia

Giorgio Bernardelli venerdì 20 maggio 2016

A Rio de Janeiro erano solo in 30, a Cracovia saranno in 700. Basta da solo questo numero per dire quanto la Gmg 2016 si profili come un evento significativo per la Chiesa della Terra Santa. Al di là degli stessi numeri, sarà soprattutto l’esperienza di unità tra gruppi anche molto diversi tra loro il dato più importante che accompagnerà in Polonia i giovani della Terra di Gesù. Per molti, infatti, la Gmg sarà l’unica possibilità di incontro con fratelli che vivono la stessa fede, magari anche a pochi chilometri di distanza da casa propria ma al di là di muri solitamente invalicabili.

A Cracovia arriveranno i giovani delle parrocchie di Israele e della Palestina. Ma – per la prima volta – ci saranno anche cinque giovani della piccolissima comunità cristiana di Gaza, dove poche centinaia di fedeli vivono tra mille sofferenze insieme a 1,7 milioni di musulmani, in un piccolo territorio da tempo isolato e segnato dalle sofferenze. Dopo aver potuto quest’anno per la prima volta recarsi a Gerusalemme, almeno per la Pasqua, i giovani della parrocchia latina di Gaza dedicata alla Sacra Famiglia avranno dunque la gioia di partecipare anche a una Gmg. E viaggeranno insieme ai giovani del vicariato di espressione ebraica del patriarcato latino di Gerusalemme, cresciuti all’interno della società israeliana o in famiglie di origine ebraica o perché figli di immigrati asiatici o africani giunti a Gerusalemme o a Tel Aviv per lavorare come badanti, cuochi o giardinieri.

Segni di pace come gli oltre 200 giovani provenienti dalla Giordania, molti dei quali vivono in prima persona l’esperienza dell’accoglienza ai profughi fuggiti dalle guerre in Siria e in Iraq: Paese di 6,5 milioni di abitanti, la Giordania ospita tuttora 130mila iracheni e oltre 1,3 milioni di siriani, con la Caritas locale molto attiva nell’accoglienza.

Dunque a Cracovia i giovani della Terra Santa porteranno anche la voce delle vittime delle guerre e delle violenze che oggi insanguinano il Medio Oriente. «A voi giovani chiedo di unirvi alla mia preghiera per la pace – aveva detto loro in Giordania papa Francesco, durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa di due anni fa –. Pur nelle difficoltà della vita, siate segno di speranza».