Chiesa

Il lutto. La Spezia piange don Giuseppe Savoca, prete e comunicatore

Egidio Banti lunedì 19 agosto 2024

Don Giuseppe Savoca

Se è spento all’età di 84 anni, per le complicazioni seguite ad un intervento chirurgico, don Giuseppe Savoca, canonico della Cattedrale della Spezia e responsabile da oltre quarant’anni della pagina domenicale di Avvenire, Spezia 7. Se non il decano in assoluto, era dunque uno dei più anziani responsabili di una pagina diocesana. A partire dal 1976 don Savoca, fresco degli studi romani di Pedagogia al Pontificio Ateneo Salesiano, era stato tra i primi collaboratori della pagina. Nel 1981, ottenuta l’iscrizione all’albo dei giornalisti, ne divenne responsabile, e da allora ha sempre svolto questo compito, anche quando le condizioni di salute avevano iniziato a declinare. Il suo ultimo articolo è uscito due settimane fa, scritto al termine di un periodo di riposo “francescano” sul colle della Verna.

Si può ben dire che il suo lungo sacerdozio – era stato ordinato dal vescovo Giuseppe Stella il 30 giugno 1963, sessantuno anni or sono – ha rappresentato una sintesi feconda tra dimensioni diverse, ma nella sua visione sempre integrate: quella pastorale, quella dell’insegnamento e quella dei mezzi di comunicazione sociale.

Dal 2006 aveva sostituito per un decennio padre Nazareno Taddei come docente all’Istituto superiore di scienze religiose “Niccolò V”, e nei suoi corsi, modellati sull’enciclica “Redemptoris Missio” di Giovanni Paolo II, insisteva con chiarezza sul binomio “nuova evangelizzazione, nuova comunicazione”. L’argomento ritornava spesso anche negli incontri di aggiornamento per i docenti di religione cattolica della diocesi. Per circa trent’anni, dopo aver collaborato a lungo con il suo predecessore monsignor Cesare Ricchetti, era stato infatti responsabile dell’ufficio Catechistico, poi trasformato in ufficio Educazione, scuola, università.

In tale veste seguiva la preparazione e conferiva gli incarichi ai docenti di religione, mantenendo sempre con loro contatti diretti, intensi e cordiali. Parlando con loro – memore di una lunga attività di insegnamento al liceo classico “Costa” ed anche all’istituto commerciale “Fossati” - si definiva scherzando come “allenatore giocatore”. Lo fece anche, nell’autunno 2021 a Gaggiola, al momento del commiato con i “suoi” docenti. L’omelia pronunciata allora si può considerare una sorta di suo “testamento spirituale”, con l’esortazione ai docenti – e non solo a loro – a continuare sempre a «costruire futuro», il vero modo di vincere le sfide educative del nostro tempo.

A settantadue anni era divenuto anche parroco, sostituendo i frati cappuccini nella guida pastorale della chiesa del Sacro Cuore, in via XX Settembre, alla Spezia. L’età non era più giovanile, ma l’entusiasmo sì, e ha saputo svolgere anche il nuovo compito guardando quella realtà con occhi di fanciullo, ed anche, possiamo dire, con quelli di un giornalista attento e consapevole.

I funerali, presieduti dal vescovo della Spezia-Sarzana-Brugnato Luigi Ernesto Palletti, che gli è stato vicino anche nelle ultime ore, si svolgeranno mercoledì 21 agosto alle 10, nella chiesa cattedrale di Cristo Re. Il feretro sarà poi tumulato nel cimitero di Pitelli, la borgata spezzina dove era cresciuto, era stato ordinato prete ed alla quale era rimasto sempre molto legato.