La nomina. Taranto, Ciro Miniero arcivescovo coadiutore
Non ha nascosto la commozione, monsignor Ciro Miniero, nel congedarsi dai fedeli di Vallo della Lucania, dove è vescovo da 11 anni. La voce si è incrinata nel pensare al nuovo incarico che lo attende. Napoletano, 64 anni, per volere di papa Francesco andrà a Taranto, come arcivescovo coadiutore dell’attuale arcivescovo Filippo Santoro. I due hanno annunciato la notizia, in contemporanea con la Sala Stampa vaticana, ieri in incontri con i rispettivi sacerdoti, diaconi, consulte per l’Apostolato dei Laici e dirette sui social network per permettere alle rispettive comunità di seguire l’incontro.
«Papa Francesco – ha spiegato Santoro – ha ascoltato la mia richiesta di supporto, visto che mi trovo a governare, in qualità di commissario dei Memores Domini, una vera e propria diocesi sparsa per il mondo. Sono stato a visitare le comunità della Spagna, a fare gli Esercizi spirituali negli Stati Uniti e nell’America Latina. Poi mi chiedono di andare a visitare le comunità del Kazakistan, di Mosca e di altre parti del mondo, perché abbiamo una casa a Tokyo, una a Shanghai. Proprio per poter garantire a Taranto un servizio pastorale degno, viste le mie necessarie assenze, ho chiesto un collaboratore. È un dono del Signore di cui ringrazio il Papa».
Da parte sua Miniero, che riveste anche gli incarichi di vescovo delegato della Conferenza episcopale campana del settore Sovvenire e del settore Comunicazione ed Economato, arriva a Taranto in punta di piedi, scrivendo una lettera accorata, commossa. «Da quando il nunzio mi ha trasmesso la volontà del Santo Padre vi porto già tutti nel mio cuore e nelle mie preghiere. In esso riservo un angolo particolare per gli ammalati e quanti vivono, per varie cause, disagi esistenziali e sociali di ogni sorta. Una preghiera particolare anche per i fanciulli, i giovani, le famiglie e gli anziani».
Prima di dare ufficialmente l’annuncio, parlando a braccio, aveva detto: «Il Papa è presente nella vita delle nostre Chiese in una maniera formidabile e conosce a pieno tutte le sue situazioni, facendo sentire la sua premura». E poi: «Come undici anni fa, senza interporre indugi, accolgo con gioia pasquale e mi rimetto in cammino».
Prima di diventare vescovo, Ciro Miniero è stato sacerdote per 27 anni a Napoli, dove è stato consacrato nel Duomo. Poi la nomina a vescovo di Vallo della Lucania. Ora la chiamata a Taranto come arcivescovo coadiutore. Di fatto si preannuncia un anno di “affiancamento” all’arcivescovo Santoro, che nel luglio del prossimo anno compirà 75 anni e ha già annunciato che presenterà la sua rinuncia, che se accettata porterà alla nomina di Miniero come nuovo arcivescovo dell’arcidiocesi ionica.