"Onde sussurranti” come sottotitolo, e una crociera musicale quale suo epilogo. Quest’anno, il
festival “Claudio Monteverdi” non si è fermato a Cremona. Ma ha mollato gli ormeggi, solcato le "desiate acque" del compositore, e condotto per mano 150 persone alla scoperta di
Mantova e Venezia. Già, perchè il "divin Claudio" fu musicista di corte nei fasti gonzagheschi, e maestro di cappella nella patriarcale basilica di San Marco. Ma tutto comincia all'ombra del Torrazzo, quando il bimbo prodigio è
puer cantor nel coro della cattedrale. “Proprio qui fu allievo di Marc’Antonio Ingegneri”, ricorda in questo video
don Graziano Ghisolfi, attuale maestro di cappella nel duomo di Cremona.
Tra il duomo e l'imbarcadero corre circa un chilometro, e parallelo al grande fiume scorre il viale che ne porta il nome. Domenica 31 maggio salpa la motonave, il Torrazzo fa capolino a poppa, si abbassa come candela sempre più esausta. “Qui, un tempo, l’alveo era largo quasi 2 chilometri - spiega