Il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, ha aperto oggi i lavori del Convegno nazionale degli Assistenti ecclesiastici dell’Agesci (Associazione guide e scout cattolici italiani), della Fse (Associazione italiana guide e scouts d'Europa cattolici) e del Masci (Movimento adulti scout cattolici italiani), dal titolo “Adulti testimoni in un mondo che cambia. Una sfida educativa”, in programma fino mercoledì ad Assisi, presso “La Cittadella”. «Il nostro è un ministero aperto sull’universale, la nostra presenza sacramentale ha il potere di raggiungere chiunque nella Chiesa - ha detto Crociata - ma vale anche l’inverso: la nostra presenza porta le attese e i doni di tutta la Chiesa nel luogo in cui operiamo e alle persone alle quali sul momento ci stiamo dedicando con la predicazione, i sacramenti, la comunione fraterna. Voi assistenti non siete, dunque, aggiunti alle associazioni, giustapposti come un corpo estraneo, ma parte viva e qualificata di una Chiesa di cui tutti nell’associazione sono membra allo scopo di alimentare tale essenziale ecclesialità».«La passione educativa va riscoperta come parte dell’annuncio del Vangelo - ha aggiunto Crociata - mai disincarnato dalla vita. Una passione che ci deve portare alla cura di tutta la vita di questi ragazzi: come si spendono molte risorse per la cura dei nostri tesori d’arte o per la costruzione di altre strutture, è necessario investire risorse di tem-po, di persone e anche di finanze per formare educatori capaci di coinvolgere adolescenti e giovani nel cammino della comunità cristiana».Crociata ha insistito particolarmente sul ruolo di testimoni che gli adulti devono assumere: «Tra le tante caratteristiche che si potrebbero indicare nelle figure educative, fondamentale è quella dell’essere testimoni. È di Paolo VI la celebre frase sulla necessità di avere più testimoni che maestri nella Chiesa di oggi».