SANTA SEDE. Conclave al via il 12 marzo Montato il camino sulla Sistina
Adesso c’è anche la data ufficiale. Il Conclave inizierà martedì 12 marzo, nel pomeriggio. E da quel momento in poi, ogni minuto sarà buono per vedere uscire dal camino della Cappella Sistina (che in queste ore viene rimontato per la bisogna) l’attesissima fumata bianca (per l’elezione serviranno 77 voti). A deciderlo sono stati ieri pomeriggio i cardinali. E la notizia, diffusa tramite un comunicato di padre Federico Lombardi, ha fatto subito il giro del mondo. «L’ottava Congregazione generale del Collegio dei cardinali – si legge nella nota – ha deciso che il Conclave per l’elezione del Papa inizierà martedì 12 marzo 2013. Al mattino nella Basilica di San Pietro sarà celebrata la Messa Pro Eligendo Pontifice e nel pomeriggio l’ingresso dei cardinali in Conclave».Ieri, in mattinata, era stato lo stesso portavoce vaticano ad anticipare la quasi certezza che di lì a poche ore i porporati avrebbero fissato la data di inizio del Conclave. Nel consueto briefing, il direttore della Sala Stampa aveva anche ricordato che da ieri i 115 elettori sono tutti presenti e che quindi la decisione era ormai matura. Il numero 37 della Universi Dominici Gregis, nella formulazione modificata dal Motu Proprio Normas nonnullas di Benedetto XVI, suona infatti così: «Ordino che, dal momento in cui la sede apostolica sia legittimamente vacante, si attendano per quindici giorni interi gli assenti prima di iniziare il Conclave; lascio peraltro al Collegio dei cardinali la facoltà di anticipare l’inizio del Conclave se consta della presenza di tutti cardinali elettori». Detto, fatto. Sono tre, infatti, i giorni di anticipo sulla previsione iniziale.Alla Congregazione di ieri mattina erano 153 i porporati, fra elettori e non. Il Collegio ha anche accettato il motivo per cui due cardinali elettori non saranno presenti (Julius Riyadi Darmaatmadja per ragioni di salute e Keith Michael Patrick O’Brien per le note vicende personali) e ha stabilito che oggi la Congregazione generale sarà solo una, quella del mattino. Domani invece, ha anticipato padre Lombardi, «è prevedibile che i cardinali vadano a pregare nelle loro chiese titolari a Roma».Intanto, oltre agli adempimenti giuridici, è continuato anche il dibattito. Fino a ieri mattina, quando si sono registrati 18 interventi, sono stati complessivamente più di 100 i cardinali che hanno preso la parola. E «pochi sono quelli intervenuti più di una volta», ha precisato Lombardi. Quanto agli argomenti, tra i più gettonati figurano «il dialogo interreligioso, la bioetica, la giustizia nel mondo, la collegialità», ma si è discusso anche «di un annuncio gioioso del Vangelo e della misericordia di Dio, ricordando anche Giovanni Paolo II». Il portavoce vaticano ha anche sottolineato che ieri, 8 marzo, si è parlato del «ruolo delle donne nella Chiesa». E infatti, poco prima egli stesso aveva fatto gli auguri della Sala Stampa «a tutte le donne del mondo, e in particolare alle colleghe e a quante ci assistono nel nostro lavoro». Adesso, però, con la data del Conclave fissata, si guarda avanti. Sarà il cardinale Prospero Grech (maltese, non elettore in quanto ultraottantenne) a tenere la meditazione ai 115 cardinali elettori, una volta entrati nella Sistina (cappella che domani e domenica i giornalisti accreditati potranno visitare). La costituzione apostolica che regola l’elezione stabilisce infatti che, dopo il giuramento dei singoli porporati e l’extra ommes dichiarato dal Maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Guido Marini, venga rivolta ai porporati una meditazione «circa il gravissimo compito loro incombente e sulla necessità di agire con retto intendimento per il bene della Chiesa universale». Padre Grech è il primo cardinale maltese dopo 168 anni, nominato da Benedetto XVI nel concistoro del 18 febbraio 2012. È professore emerito di diverse università pontificie di Roma e grande esperto di patristica.Padre Lombardi ha anche risposto ad alcune domande sulla sicurezza del Conclave. I «cardinali non vengono perquisiti», mentre il personale che partecipa al Conclave «certamente passerà attraverso il metal detector». La Sistina sarà schermata elettronicamente e saranno ben delimitate anche le aree di comunicazione con la Casa Santa Marta dove i porporati alloggeranno. Per l’itinerario tra i due luoghi, circa trecento metri, che gli elettori – se lo vorranno – potranno anche percorrere a piedi, il Motu Proprio di Benedetto XVI prevede misure specifiche affinché i 115 cardinali elettori «non siano avvicinati da nessuno». Infine le stanze. Saranno sorteggiate nei prossimi giorni, tranne la stanza 201, una suite più spaziosa, che sarà a disposizione del nuovo Papa dopo l’elezione. È prevedibile, infatti, che passino anche alcune settimane prima che l’eletto possa prendere possesso dell’appartamento papale ora sigillato nel Palazzo Apostolico. Come sempre, infatti, verranno eseguiti dei lavori di riadattamento.