LA SCELTA DI BENEDETTO XVI. Dopo l'abbraccio della piazza il silenzio della Quaresima
Secondo giorno di esercizi spirituali di Quaresima, oggi, per il Papa, insieme con la Curia romana. Gli esercizi si svolgeranno fino al 23 febbraio nelle cappella Redemptoris Mater del Palazzo Apostolico. Le meditazioni sono predicate dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. Nella settimana dunque sono sospese tutte le udienze, compresa l'udienza generale di mercoledì.
Gli Esercizi, dedicati ai Salmi, sono "un po' come liberare l'anima dal terriccio delle cose, anche dal fango del peccato, dalla sabbia della banalità, dalle ortiche delle chiecchiare che, soprattutto in qusti giorni, occupano incessantemente le nostre orecchie": lo ha detto lo stesso Ravasi ai microfoni di Radio Vaticana.
Dopo la fine degli Esercizi, sabato è prevista l'udienza in Vaticano con il presidente Napolitano.LE MEDITAZIONI DI RAVASILa preghiera è respiro, aria, pensiero, grido al Signore e amore per Dio. Questo susseguirsi di definizioni – contenute nei Salmi - è stato al centro della prima meditazione del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. Ieri pomeriggio nella Cappella Redemptoris Mater, dinanzi al Papa e alla Curia Romana, il porporato ha proposto un’immagine biblica per rappresentare il futuro della presenza di Benedetto XVI nella Chiesa, una presenza contemplativa, come quella di Mosè che sale sul monte a pregare per il popolo d'Israele che giù nella valle combatte contro Amalek:
DECINE DI MIGLIAIA IN PIAZZA SAN PIETRO PER L'ANGELUSIn Quaresima “la Chiesa, che è madre e maestra, chiama tutti i suoi membri a rinnovarsi nello spirito, a ri-orientarsi decisamente verso Dio, rinnegando l’orgoglio e l’egoismo per vivere nell’amore”. Lo ha detto, ieri mattina, Benedetto XVI, in occasione del suo penultimo Angelus, da piazza San Pietro, gremita di fedeli (50mila secondo padre Lombardi, 100 mila secondo i sindacod i Roma Alemanno). In questo Anno della fede, ha sottolineato, “la Quaresima è un tempo favorevole per riscoprire la fede in Dio come criterio-base della nostra vita e della vita della Chiesa. Ciò comporta sempre una lotta, un combattimento spirituale, perché lo spirito del male naturalmente si oppone alla nostra santificazione e cerca di farci deviare dalla via di Dio”. Al momento di iniziare il suo ministero pubblico, “Gesù dovette smascherare e respingere le false immagini di Messia che il tentatore gli proponeva”. Ma “queste tentazioni sono anche false immagini di uomo, che in ogni tempo insidiano la coscienza, travestendosi da proposte convenienti ed efficaci, addirittura buone”. Il “nucleo centrale” delle tentazioni consiste sempre nello “strumentalizzare Dio per i propri fini, dando più importanza al successo o ai beni materiali”. “Il tentatore - ha spiegato il Papa - è subdolo: non spinge direttamente verso il male, ma verso un falso bene, facendo credere che le vere realtà sono il potere e ciò che soddisfa i bisogni primari”.In questo modo, ha chiarito “Dio diventa secondario, si riduce a un mezzo, in definitiva diventa irreale, non conta più, svanisce”. In ultima analisi, “nelle tentazioni è in gioco la fede, perché è in gioco Dio. Nei momenti decisivi della vita, ma, a ben vedere, in ogni momento, siamo di fronte a un bivio: vogliamo seguire l’io o Dio? L’interesse individuale oppure il vero Bene, ciò che realmente è bene?”. Come ci insegnano i Padri della Chiesa, ha osservato il Pontefice, “le tentazioni fanno parte della ‘discesa’ di Gesù nella nostra condizione umana, nell’abisso del peccato e delle sue conseguenze. Una ‘discesa’ che Gesù ha percorso sino alla fine, sino alla morte di croce e agli inferi dell’estrema lontananza da Dio”. In questo modo, “Egli è la mano che Dio ha teso all’uomo, alla pecorella smarrita, per riportarla in salvo. Come insegna sant’Agostino, Gesù ha preso da noi le tentazioni, per donare a noi la sua vittoria. Non abbiamo dunque paura di affrontare anche noi il combattimento contro lo spirito del male: l’importante è che lo facciamo con Lui, con Cristo, il Vincitore”.
“Grazie a tutti voi!”. Così il Santo Padre ha esordito, ieri mattina, nei saluti in varie lingue dopo l’Angelus, nei quali ha ringraziato per le preghiere per lui, dopo il suo annuncio di rinuncia al ministero petrino. “Vi ringrazio per le vostre preghiere e vi domando di accompagnarmi spiritualmente durante gli Esercizi spirituali che cominceranno stasera”, ha sostenuto in francese. “Vorrei anche ringraziarvi per le preghiere e il sostegno che mi avete manifestato in questi giorni”, ha affermato in inglese. “Vi ringrazio per le molte prove del vostro attaccamento e per le vostre preghiere in questi giorni”, ha detto in tedesco. “Di cuore ringrazio tutti per la preghiera e l’affetto in questi giorni. Vi prego di continuare a pregare per me e per il prossimo Papa”, ha continuato in spagnolo. In polacco non ha mancato di ringraziare per l’“orante sostegno e la vicinanza spirituale in questi giorni particolari per la Chiesa e per me”. Un caloroso saluto è andato ai pellegrini italiani: “Grazie di essere venuti così numerosi! La vostra presenza è un segno dell’affetto e della vicinanza spirituale che mi state manifestando in questi giorni. Vi sono profondamente grato”, ha evidenziato. Il Papa poi ha rivolto un saluto all’Amministrazione di Roma Capitale, guidata dal sindaco: “Con lui saluto e ringrazio tutti gli abitanti di questa amata Città”.