Vite donate. Crema, un religioso attivo in parrocchia il 124esimo sacerdote morto
E' un cappuccino 83enne, bergamasco ma attivo nella pastorale della diocesi di Crema, il 124esimo sacerdote italiano morto di Covid dall'inizio della pandemia. Fra Aligi Quadri, missionario in Brasile sino al 2012, si occupava della parrocchia di San Lorenzo, nel quartiere Sabbioni. Era molto apprezzato in particolare per il suo ministero nel confessionale. La morte, il 21 ottobre, è giunta dopo alcuni giorni di ricovero, con la sua comunità religiosa in quarantena e la parrocchiale prudenzialmente chiusa.
Il religioso è la terza vittima nel clero attivo nelle diocesi italiane di questa seconda ondata pandemica: si aggiunge al vescovo di Caserta Giovanni D’Alise, deceduto il 4 ottobre, e al salesiano don Giorgio Colajacono, scomparso l’8. Con loro il Covid ha purtroppo ripreso a mietere vittime anche tra i nostri sacerdoti, imponendo di aggiornare una contabilità che si era fermata il 28 maggio (qui l’elenco completo dei sacerdoti italiani morti nella prima “ondata” del virus). E’ la conferma che il contagio tocca la Chiesa al pari di tutta la società, della quale è componente viva. E se la pandemia torna a diffondersi in maniera preoccupante – e letale – in tutto il Paese, lo fa anche nella comunità ecclesiale, a cominciare proprio dai suoi pastori. Pastore lo era monsignor D’Alise, napoletano, 72 anni, dal 2014 alla guida della diocesi di Caserta dopo aver condotto quella di Ariano Irpino-Lacedonia, primo vescovo di una diocesi italiana a morire per effetto del virus. Colajacono, 80enne genovese, era direttore dell’Istituto Don Bosco di Alassio.
Il sacrificio dei preti italiani non è un fatto isolato: il 29 settembre il Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) aveva pubblicato un rapporto che, sommando i dati forniti da 38 episcopati del continente, dava un totale di 400 sacerdoti morti da fine febbraio a causa del Covid-19. Un conteggio che in alcuni Paesi (come l’Olanda) includeva però anche i religiosi, mentre la cifra fornita dalla nostra Conferenza episcopale (121, appunto) contempla esclusivamente il clero diocesano o integrato in servizi pastorali attivi sul territorio. La cifra dei sacerdoti deceduti nel nostro Paese non include dunque le decine di religiosi - spesso anziani, in molti casi ospiti di case di riposo dedicate - decimati dalla pandemia (come anche nel caso delle suore, anche loro duramente provate dal passaggio del Covid).