Chiesa

Il progetto. La Basilica Vaticana «nascosta» diventa visibile

Gianni Cardinale martedì 12 novembre 2024

Una suggestiva immagine diffusa via Web

«Decodificare per l’uomo di oggi, con l’ausilio della tecnologia digitale, l’intreccio di storia, arte e spiritualità che fanno della Basilica un unicum al mondo». Questo lo scopo del progetto “La basilica di San Pietro: AI-Enhanced Experience/Esperienza abilitata dall’AI” realizzato da Microsoft e dalla Fabbrica di San Pietro in collaborazione con la Fondazione “Fratelli tutti” e della “Missione digitale della Basilica in uscita”, presentata nella Sala Stampa della Santa Sede dal cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica e presidente della Fabbrica. Con lui Brad Smith, vice chairman e presidente di Microsoft. D’altronde, spiega Gambetti la Chiesa da sempre cerca «di comunicare la propria fede nel divino attraverso i linguaggi del tempo e del contesto culturale di appartenenza». In nuovo progetto si basa su tecnologie all’avanguardia e sull’Intelligenza artificiale per consentire a pellegrini e visitatori di tutto il mondo di ammirare e interagire con la Basilica di San Pietro nei suoi punti inaccessibili. In quelli che l’occhio umano non riesce a vedere. Sarà possibile riscoprire la sua storia e il suo ruolo di cuore della cristianità, nonché quello di preziosissimo scrigno d’arte e cultura dell’intera umanità. Si tratta di una scelta innovativa voluta dal cardinale Gambetti che ha trovato la piena collaborazione di Microsoft allo scopo di aprire le porte della Basilica – proprio in occasione del prossimo Giubileo - al mondo, per donare a tutti la sua spiritualità, la sua cultura e la sua bellezza. Soprattutto a coloro i quali saranno impossibilitati a raggiungere Roma nell’Anno Santo. L’AI for Good Lab di Microsoft ha elaborato la vasta mole di dati della fotogrammetria del team francese di Iconem, raccolti anche con dei droni, perfezionando il “gemello digitale” della Basilica con una precisione millimetrica. Non solo. L’intelligenza artificiale ha aiutato a rilevare e mappare le vulnerabilità strutturali della Basilica, come crepe e tessere di mosaico mancanti, per orientare al meglio i futuri lavori di conservazione.

Uno dei particolari visibili grazie al progetto interattivo - Siciliani

Durante il Giubileo poi due nuove mostre immersive presso la Basilica di San Pietro, Petros Eni e Petros Eni Octagon, offriranno a pellegrini e visitatori una combinazione unica di nozioni storiche ed esplorazioni digitali, mostrando aspetti chiave nell’evoluzione della Basilica nei secoli. Intanto un sito web interattivo consentirà a chiunque, nel mondo, un “accesso diretto” alla Basilica di San Pietro attraverso modelli 3D dettagliati e contenuti educational. «Siamo giunti a definire un piano coordinato di servizi e di attività di comunicazione per una “Basilica in uscita” - spiega il cardinale Gambetti - In questi anni, non senza fatica, abbiamo affrontato la splendida sfida del rapporto tra l’uomo e la tecnica con lo spirito di fraternità, che ha animato importanti collaborazioni improntate alla circolarità, di competenze, di punti di vista e di mezzi, con il comune obiettivo di favorire la crescita umana delle persone». Inoltre «sono state create piattaforme e app per offrire servizi ai pellegrini e ai visitatori al fine di favorirne l’esperienza in San Pietro; e sono stati resi maggiormente comprensibili – tramite i linguaggi multimediali, l’impiego dell’Intelligenza artificiale e la proposta di corsi di formazione – i significati custoditi dal complesso monumentale». «Con la Basilica nello spazio digitale, inizia un nuovo processo di comunicazione, con una nuova opera d’arte che prosegue sul cammino di coloro che hanno lavorato alla bellezza del messaggio che parte dal cuore della cristianità» spiega il direttore della comunicazione padre Enzo Fortunato, anticipando che il 25 novembre verrà presentato, assieme al cardinale Gambetti, e in accordo con gli organi competenti, il piano di comunicazione della Basilica. «Siamo stati animati da un desiderio che non è semplicemente estetico o legato a un’innovazione tecnologica – aggiunge infine il coordinatore del progetto Microsoft, padre Francesco Occhetta - Molte persone cercano uno spazio sacro in cui potersi ritrovare davanti a Dio e la ricostruzione digitale della Basilica potrà aiutare questo incontro in ogni angolo del mondo».

La Basilica costantiniana - Siciliani