Giubileo. Così nella Cina continentale sono state chiuse le Porte sante
Porta Santa
«La Porta Santa è chiusa, ma la misericordia del Signore è su di noi per sempre; l’annuncio della misericordia del Signore continua; la porta della misericordia del nostro cuore rimane aperta per sempre; l’opera della misericordia continua»: con questo spirito, le comunità cattoliche della Cina continentale domenica 13 novembre hanno chiuso le Porte Sante delle diverse diocesi, come indicato da Papa Francesco, in comunione con la Chiesa universale.
Dalle immense steppe della Mongolia interna, che ha chiuso 6 Porte Sante, al sud dell’Hu Bei, dal nord dell’He Bei alla costa orientale di Wen Zhou, sono state numerose le iniziative nell’Anno della Misericordia, come l’Agenzia Fides apprende da Faith.
Il rito di chiusura della Porta Santa è stato occasione in diversi luoghi per fare un breve consuntivo dell’Anno Santo o per alcuni gesti che indicano l’impegno a proseguire nella testimonianza della misericordia. Monsignor An Shu Xin, Vescovo della diocesi di Bao Ding nella provincia di He Bei, ha presieduto la solenne chiusura della Porta Santa, una delle tre aperte nella diocesi, nell’importante Santuario mariano di Dong Lu, davanti a migliaia di fedeli. Nell’omelia ha sottolineato i doni della misericordia: conversione, perdono, opere caritative. “Mentre spalancavamo la Porta Santa, la porta del nostro cuore si è aperta, e rimane per sempre aperta grazie al continuo nutrimento della misericordia di cui il Signore ci ha riempito. Ci ha purificato, ci ha rafforzato nella fede e ci ha convertito. Ci ha reso missionari della sua misericordia. Portiamo quindi il messaggio della buona novella a tutti i fratelli e le sorelle, perché la chiusura della Porta Santa ci indica un nuovo orizzonte nella vita della Chiesa”.
Nella diocesi di Ji Nan la chiusura della Porta Santa è stata accompagnata da un gesto significativo: la consegna del diploma ai catechisti che hanno concluso il corso triennale di formazione. Il Vescovo diocesano, monsignor Zhang Xian Wang, ha ricordato: “abbiamo aperto 5 Porte Sante, organizzato il pellegrinaggio, la prima Giornata diocesana dei giovani, le opere di misericordia e tante altre iniziative. Nel futuro ogni nostra parola, ogni nostra azione sia testimonianza della misericordia di Dio che abbiamo ricevuto”.
La diocesi di Yi Chang, nella provincia di Hu Bei, durante la chiusura della Porta Santa ha ricordato che quest’anno ha ricevuto 40 gruppi di pellegrini e organizzato il pellegrinaggio di gruppi di fedeli della diocesi in Cina ed all’estero (Terra Santa, Roma, Francia e Polonia), oltre ad un centinaio di visite ai malati anziani, mentre il gruppo dell’evangelizzazione ha svolto il servizio di accoglienza 24 ore su 24 alla Porta Santa della Cattedrale dedicata a S. Francesco.
I fedeli della diocesi di Su Zhou, della provincia di Jiang Su, hanno un motivo particolare di felicità, visto che durante il loro pellegrinaggio a Roma sono stati accolti dal Papa in piazza di San Pietro. Per loro è stata “una straordinaria grazia di Dio misericordioso concessa a noi”.
Nella Mongolia interna oltre 30.000 fedeli hanno varcato la Porta Santa durante il pellegrinaggio, oltre 6 mila hanno fatto un pellegrinaggio all’estero, soprattutto a Roma e in Terra Santa. Una serie di testimonianze sulla misericordia ha contraddistinto la chiusura della Porta Santa della diocesi di Han Zhong, nella provincia di Shaan Xi. Quanti hanno preso la parola hanno confermato la propria determinazione ad essere “missionari della misericordia” perché “la porta della misericordia del nostro cuore rimane aperta per sempre”. La diocesi di Xi Chang, della provincia di Si Chuan, durante il rito di chiusura della Porta Santa ha anche conferito il mandato missionario ai “missionari della misericordia”.