Chiesa

Lettera. Vescovi africani: con Pietro, ma no alla benedizione delle coppie omosessuali

Redazione Catholica giovedì 11 gennaio 2024

Il cardinale Ambongo e papa Francesco

«Nessuna benedizione per le coppie omosessuali nelle Chiese africane», così si intitola il documento pubblicato oggi a firma del cardinale Fridolin Ambongo, arcivescovo di Kinshasa, in qualità di presidente del Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar (Sceam), quale risposta collettiva delle Chiese del continente a Fiducia supplicans, la dichiarazione del Dicastero per la dottrina della fede dello scorso 18 dicembre che ha aperto alla possibilità di benedizioni pastorali – non liturgiche o rituali – di coppie irregolari, comprese coppie omosessuali.

Nell’introduzione si sottolinea come questo messaggio «ha ricevuto il consenso di Sua Santità Papa Francesco e di Sua Eminenza il Cardinale Víctor Manuel Fernández» e rappresenta una sintesi delle posizioni delle varie conferenze episcopali (che sono state consultate appositamente dopo essersi espresse in ordine sparso nelle scorse settimane).

Quattro le parti di cui si compone il testo.

Nella prima si ribadisce da parte delle Chiese africane «l’incrollabile attaccamento al Successore di Pietro, la loro comunione con lui e la loro fedeltà al Vangelo». Esse «riconoscono collettivamente che la dottrina della Chiesa sul matrimonio e sulla famiglia rimane invariata. Tutti hanno notato i passaggi in cui Fiducia supplicans riafferma questa posizione tradizionale della Chiesa ed esplicitamente esclude il riconoscimento del matrimonio omosessuale. Questa posizione, radicata nelle Sacre Scritture, è stata insegnata senza interruzioni dal Magistero universale della Chiesa. Pertanto, riti e preghiere che potrebbero offuscare la definizione di matrimonio – come unione esclusiva, stabile e indissolubile tra un uomo e una donna, aperta alla procreazione – sono considerati inaccettabili. La distinzione fatta da Fiducia supplicans tra le benedizioni liturgiche o rituali formali e le benedizioni spontanee non intende imporre che ci siano benedizioni per le coppie in situazione irregolare e per le coppie dello stesso sesso (cfr. 31), anche se il documento dice che esse "dovrebbero essere effettuate al di fuori dei contesti liturgici"».

Nella seconda parte «il clero è incoraggiato a fornire un'assistenza pastorale accogliente e di sostegno, in particolare alle coppie in situazioni irregolari» e si ribadisce «che le persone con tendenze omosessuali devono essere trattate con rispetto e dignità, ricordando loro che le unioni di persone dello stesso sesso sono contrarie alla volontà di Dio e quindi non possono ricevere la benedizione della Chiesa».

Nella terza parte si afferma che «le Conferenze episcopali preferiscono in generale - ogni vescovo è libero di farlo nella propria diocesi - non offrire benedizioni a coppie dello stesso sesso. Questa decisione deriva dalla preoccupazione per la potenziale confusione e lo scandalo all'interno della comunità ecclesiale. L'insegnamento costante della Chiesa descrive gli atti omosessuali come "intrinsecamente disordinati" (Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione Persona Humana, n. 8) e contrari alla legge naturale. Questi atti, considerati come chiusura dell'atto sessuale al dono della vita e non procedenti da un'autentica complementarietà affettiva e sessuale, non devono essere approvati in nessun caso (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2357)».
A sostegno di questa posizione, «gran parte degli interventi dei vescovi africani si basano soprattutto sulla Parola di Dio. Essi citano passi che condannano l'omosessualità, in particolare Lv 18,22-23 dove l'omosessualità è esplicitamente proibita e considerata un abominio. Questo testo legislativo testimonia queste pratiche nel contesto di Israele, così come altre pratiche che Dio proibisce, come l'infanticidio (cfr. il sacrificio di Isacco). Una Conferenza episcopale ha aggiunto lo scandalo degli omosessuali di Sodoma (cfr. Gn 19, 4-11). Nella narrazione del testo, l'omosessualità è così abominevole che porterà alla distruzione della città».

Anche nel Nuovo Testamento «san Paolo, nella Lettera ai Romani, condanna quelli che definisce rapporti innaturali (cfr. Rm 1, 26-33) o costumi vergognosi (cfr. 1 Cor 6, 9-10). Oltre a queste ragioni bibliche, il contesto culturale africano, profondamente radicato nei valori della legge naturale in materia di matrimonio e famiglia, complica ulteriormente l'accettazione delle unioni di persone dello stesso sesso, in quanto viste come contraddittorie rispetto alle norme culturali e intrinsecamente corrotte».

Nella quarta parte del messaggio è contenuta la dichiarazione conclusiva: «Le Conferenze episcopali di tutta l'Africa, che hanno riaffermato con forza la loro comunione con Papa Francesco, ritengono che le benedizioni extraliturgiche proposte nella dichiarazione Fiducia supplicans non possano essere realizzate in Africa senza esporsi a scandali. Ricordano, come fa chiaramente Fiducia supplicans, al clero, alle comunità religiose, a tutti i credenti e alle persone di buona volontà, che la dottrina della Chiesa sul matrimonio e sulla sessualità cristiana rimane invariata. Per questo motivo, noi, vescovi africani, non riteniamo opportuno che l'Africa benedica le unioni omosessuali o le coppie dello stesso sesso perché, nel nostro contesto, ciò causerebbe confusione e sarebbe in diretta contraddizione con l'ethos culturale delle comunità africane. Il linguaggio di Fiducia supplicans rimane troppo sottile per essere compreso dalla gente semplice.

Inoltre, rimane molto difficile essere convincenti sul fatto che persone dello stesso sesso che vivono in un'unione stabile non rivendichino la legittimità del proprio status. Noi, vescovi africani, insistiamo nell'appello alla conversione di tutti. Come Osea, Gesù viene a testimoniare la tenerezza di Dio: "Non è venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori" (Mt 9,3). Su questo non c'è dubbio. Ma Gesù tende anche la mano al peccatore perché si rialzi, perché si converta (cfr. Mc 1,5). Dopo aver mostrato tanta tenerezza alla donna colta in adulterio, le disse: "Va' e d'ora in poi non peccare più" (Gv 8,11). Come sale della terra e luce del mondo (cfr. Mt 5,13-14), la missione misericordiosa della Chiesa consiste nell'andare controcorrente rispetto allo spirito del mondo (cfr. Rm 12,2) e nell'offrirgli il meglio, anche se è esigente.

Alcuni Paesi preferiscono avere più tempo per approfondire la Dichiarazione che, di fatto, offre la possibilità di queste benedizioni ma non le impone. In ogni caso, continueremo a riflettere sul valore del tema generale di questo documento, al di là delle sole benedizioni per le coppie in situazione irregolare, cioè sulla ricchezza delle benedizioni spontanee nella pastorale quotidiana».

Quindi il saluto finale del cardinale Ambongo: «”Grazia e pace": è con queste parole tratte da san Paolo, in comunione con Sua Santità Papa Francesco e con tutti i vescovi africani, che come presidente del Simposio delle Conferenze episcopali dell'Africa e del Madagascar concludo questo messaggio invitando le comunità cristiane a non lasciarsi scuotere. Sua Santità Papa Francesco, ferocemente contrario a qualsiasi forma di colonizzazione culturale in Africa, benedice con tutto il cuore il popolo africano e lo incoraggia a rimanere fedele, come sempre, alla difesa dei valori cristiani».