Indicazioni Cei. A Messa raccomandata la mascherina Ffp2. Sorveglianza sul catechismo
Una Messa seguendo le misure anti-Covid
La crescita dei contagi entra anche nell’agenda della Chiesa italiana che, fin da quando è esplosa l’emergenza sanitaria, è a fianco del Paese. La nuova ondata è «una grande prova per tutti: malati e sofferenti, medici e operatori sanitari, anziani e minori, poveri, famiglie», scrive la segreteria generale della Cei in una lettera indirizzata ai vescovi della Penisola. Un testo che contiene una serie di misure destinate a diocesi e parrocchie di fronte all’impennata di casi. Accompagnate da un appello: «Raccomandiamo a tutti prudenza, senso di responsabilità e rispetto delle indicazioni utili a contenere l’epidemia». Anche «per i sacerdoti che, nonostante tutto, sono sempre prossimi al popolo di Dio; per i catechisti, gli educatori e gli operatori pastorali, veri maestri e testimoni», avverte la Cei.
Quale mascherina per andare a Messa
La vita ecclesiale non si ferma. Ma servono alcuni accorgimenti. Per le Messe, resta in vigore il protocollo anti-Covid sulle «celebrazioni sicure» firmato da Cei e Governo che risale a maggio 2020 e che adesso la Conferenza episcopale italiana chiede di osservare con attenzione: «Mascherine, distanziamento tra i banchi, niente scambio della pace con la stretta di mano, acquasantiere vuote». Non serve, quindi, il Green pass per partecipare alle liturgie. E sul tipo di mascherina da indossare la Cei ricorda che il protocollo non specifica se chirurgica o Ffp2. «Certamente – si legge nella lettera – quest’ultima ha un elevato potere filtrante e viene raccomandata, come peraltro le autorità stanno ribadendo in questi giorni». Poi l’invito a «rispettare accuratamente» le «distanze prescritte» in chiesa, a mettere «a disposizione il gel igienizzante» all’ingresso, a igienizzare «tutte le superfici (panche, sedie, maniglie…) dopo ogni celebrazione».
Catechismo: ecco chi non può partecipare
Il catechismo può continuare. Ma, precisa la Cei, non potranno partecipare i ragazzi che a scuola sono sottoposti a “sorveglianza con testing” perché entrati in contatto con un positivo. Per loro il ministero della Salute sconsiglia di svolgere attività extrascolastiche: quindi niente catechismo «fino all’esito negativo del secondo test da effettuarsi cinque giorni dopo il primo». Catechisti, animatori ed educatori sono esortati «vivamente» a usare la Ffp2 che è bene sia indossata anche da bambini e adolescenti in parrocchia. Stessa mascherina che viene consigliata «per tutte le attività organizzate da enti ecclesiastici».
Quando serve il Green pass rafforzato per le attività parrocchiali
Il Green pass rafforzato è invece obbligatorio per tutto un ventaglio di proposte collegate al mondo ecclesiale: dai bar degli oratori ai musei, dalle strutture sportive alle feste. E la Cei specifica che occorre il super certificato «per qualsiasi attività culturale, sociale e ricreativa, anche qualora si svolga in ambienti parrocchiali». Sono esclusi solo gli oratori estivi.
Obbligo vaccinale per docenti di Facoltà teologiche e Seminari
Se dal 1° febbraio 2022 è in vigore l’obbligo vaccinale per tutto il personale universitario, senza limiti di età, anche il personale delle Facoltà teologiche e degli Istituti di scienze religiose ma anche i docenti dei corsi curriculari nei Seminari sono tenuti a possedere il Green pass rafforzato. Le modalità di controllo sono le stesse finora attuate per il Green pass base.