Cartolina dal Sinodo. Gli strumenti della Bibbia per la preghiera in musica
Al Sinodo la liturgia ha un’anima benedettina grazie ai monaci di Camaldoli. Guidati da dom Matteo Ferrari, animano tra l’altro la Liturgia delle ore al mattino. Sono celebrazioni in linea con il contesto sinodale: multilingue, accompagnate dal silenzio, e con una Parola che ispira. Le voci vivacizzano i Salmi e gli strumenti musicali donano armonia.
Tra quest’ultimi, gradevole sorpresa quella di un antico suono, il “salterio”, strumento provvisto di corde, della famiglia delle cetre, utilizzato sia con i polpastrelli delle dita sia con il plettro di legno, suonando a pizzico. Suor Miriam Manca, sarda e Pia Discepola di Gesù Maestro, lo ripropone ogni giorno, facendolo echeggiare mirabilmente nel silenzio dell’Aula Paolo VI. Significativa per il Sinodo la scelta di questa melodia, presente nella Bibbia, che aiuta a recuperare una serena positività. Lo dimostra Saul, che sceglie Davide come cantore: «Quando dunque lo spirito sovrumano investiva Saul, Davide prendeva in mano la cetra e suonava: Saul si calmava e si sentiva meglio e lo spirito cattivo si ritirava da lui» (1 Sam 16,23).