Come ogni anno anche il prossimo
Venerdì Santo sarà l'occasione, in tutte le chiese, per fare la
Colletta per la Terra Santa. Nel giorno in cui si fa memoria della dolorosa Passione di Cristo, scrive in una lettera ai Pastori della Chiesa universale, il
cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, "si vuole esprimere con la preghiera e con l’aiuto concreto il sostegno alle comunità dei fedeli e ai luoghi della Terra Santa, specialmente nell’attuale drammatico momento, in cui versa l'intera regione del Medio Oriente".
Intervistato dalla Radio Vaticana il cardinale Sandri ha voluto sottolineare l’importanza, particolarmente in questa Pasqua, di esprimere vicinanza alla Terra Santa. "Io penso - ha detto - che se tutti gli anni è un nostro dovere essere vicini a tutti i nostri fratelli cristiani che soffrono nella Terra Santa, in Medio Oriente, quest’anno questo nostro dovere dovrebbe essere ancora più sollecitato da tante sofferenze di questa regione. Tutte le comunità cristiane che sono vittime di persecuzione, che sono vittime di soprusi, di esodo, veramente, in questo momento più che mai noi dobbiamo ricordarci della solidarietà pasquale, evangelica, di tutti quelli credono in Cristo e che in questo momento hanno bisogno del nostro aiuto, della nostra vicinanza, del nostro amore".
Forte l’esortazione ai cristiani a non lasciare la Terra Santa. Ma come è possibile non fuggire di fronte alla violenza ormai arrivata a livelli impensabili?
"Questo è un tema di grande difficoltà e noi, viste l’insicurezza, la violenza, vogliamo pensare che c’è il futuro del rientro nella terra dei suoi padri, del ritorno come c’è stato il ritorno di quelli che erano nell’esilio babilonese alla Terra Promessa. Quindi, credo che questa sofferenza immane che noi vediamo tutti i giorni – non sappiamo nemmeno come esprimere il nostro rigetto di tutta questa brutalità, come ha detto Papa Francesco – si veda comunque illuminata dalla speranza di un futuro di pace, di ricostruzione e di vera vita cristiana per tutte le nostre Chiese orientali e i nostri fratelli cristiani di qualunque Chiesa essi siano, cattolica o ortodossa. Quindi, credo che per quest’anno il nostro aiuto alla Terra Santa, al Medio Oriente, sarà ancora più vivo, più sollecito, più pieno di cristiana solidarietà".
Eminenza, le parole di pace e di concordia pronunciate da Papa Francesco nella sua visita del maggio scorso in Terra Santa rappresentano ancora un forte speranza per tutte le comunità locali?
"Esattamente. E poi per il Natale lui ha voluto fare una lettera per i cristiani del Medio Oriente dove, parlando di tutti questi conflitti che tormentano la regione, dice che questa sofferenza grida a Dio e fa appello all’impegno di tutti noi: nella preghiera, che è l’arma propria della nostra fede cristiana, ma anche con ogni tipo di iniziativa. E questo gesto del Venerdì Santo è certamente una manifestazione di questa solidarietà fattiva non solo a parole con i nostri fratelli cristiani".
(Intervista a cura di Giancarlo La Vella)