Fede e società. Beni ecclesiastici, un tesoro che non si finisce mai di scoprire
Un’immagine del convegno sui beni ecclesiastici romosso dalla Cei
Che cos’è un libro antico? Quali sono le sue caratteristiche? E soprattutto, cosa ha ancora da dire a noi oggi? È questo il tema dell’incontro itinerante che si tiene domani mattina presso la Biblioteca diocesana “Carlo Maria Martini” di Pescara, guidato da Chiara Cauzzi, ricercatrice della Biblioteca Universitaria di Lugano.
A proposito di documenti antichi, presso la sala d’ingresso del Seminario arcivescovile di Otranto è possibile ammirare (oggi è l’ultimo giorno) una mostra con documenti del 1480 sulla presa della città pugliese da parte degli Ottomani e il martirio sconvolgente dei santi Antonio Primaldo e 800 compagni, avvenuto in quello stesso anno. Carte di enorme valore testimoniale provenienti sia dal fondo archivistico diocesano che da altri fondi italiani.
Chi invece volesse ripercorrere una delle storie più affascinanti della Controriforma, quella di sant’Antonio Maria Zaccaria e della Congregazione dei Chierici Regolari di San Paolo da lui fondata, detti Barnabiti dal nome della loro prima sede, la chiesa milanese di San Barnaba, può visitare l’esposizione presso il complesso di San Carlo ai Catinari, a Roma. Un appuntamento già passato ma che merita una segnalazione, sempre sulla storia della Chiesa, è quello andato in scena domenica scorsa all’abbazia di Nonantola (Modena): “A cavallo in armi verso Oriente. I cavalieri Templari nei documenti dell’Archivio abbaziale di Nonantola”, una conferenza di don Riccardo Fangarezzi, direttore dell’Archivio abbaziale, a cui è seguita l’inaugurazione della mostra al museo diocesano.
Queste citate sono solo alcune delle numerosissime iniziative organizzate in occasione dell’edizione 2023 delle Giornate di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico (13-21 maggio) e segnalate sulla pagina dedicata del sito BeWeB, sigla che sta per Beni ecclesiastici in web, ovvero la vetrina che rende visibile il censimento sistematico del patrimonio storico e artistico, architettonico, archivistico e librario portato avanti dalle diocesi e dagli istituti culturali ecclesiastici sui beni di loro proprietà.
Le Giornate sono state inaugurate dal convegno che si è svolto a Firenze gli scorsi 12 e 13 maggio, organizzato dall’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto insieme al Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità e all’arcidiocesi di Firenze (con la partecipazione delle associazioni professionali di settore Amei – Associazione musei ecclesiastici italiani, Aae – Associazione archivistica ecclesiastica, e Abei – Associazione bibliotecari ecclesiastici italiani). «Il titolo comune che abbiamo voluto dare sia alle Giornate di valorizzazione che al convegno – spiega don Luca Franceschini, direttore dell’Ufficio nazionale Cei per i beni culturali ecclesiastici – è “Oltre lo scivolo.
Beni culturali ecclesiastici: dall’accessibilità all’inclusione” nell’intento di far percepire sempre più il bene culturale ecclesiastico, che sia mobile o immobile, come portatore di un valore universale e testimonianza concreta. Con questo convegno la Chiesa ha fatto un passo avanti nell’attenzione alle persone più isolate, per un’inclusione a tutto campo. I partecipanti, provenienti da molte delle diocesi italiane, lavorano quotidianamente nella valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici; il loro impegno è volto non solo alla trasmissione dell’aspetto storico-culturale ma soprattutto a rivelare l’aspetto spirituale dei beni culturali ecclesiastici al quale fanno da cornice non secondaria la vita liturgica, pastorale e teologica».
Da segnalare alcuni laboratori che hanno coinvolto i partecipanti con esperienze per l’accessibilità e l’inclusione: percorsi, libri e quadri tattili, videodescrizioni con la lingua dei segni, progetti di audiodescrizioni, percorsi per persone con autismo e per persone con Alzheimer.