L’annuncio ufficiale, tanto atteso, è finalmente arrivato. Il prossimo Primo maggio, seconda domenica dopo Pasqua, Giovanni Paolo II-Karol Wojtyla sarà proclamato beato. A dare la notizia è stato ieri mattina il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, specificando tra l’altro che non è stato ancora deciso il giorno della memoria liturgica (a stabilirlo sarà la Congregazione per il culto divino e sarà annunciato il giorno della beatificazione), e che la scelta del giorno della cerimonia è «particolarmente significativo per Giovanni Paolo II» in quanto «il 30 aprile 2000 avvenne la canonizzazione di suor Faustina Kowalska e la proclamazione, da parte di papa Wojtyla, della Giornata della Divina Misericordia per tutta la Chiesa».L’iter della causa, dalla morte di Giovanni Paolo II, è durato sei anni e un mese, trenta giorni in meno di quella, già velocissima, di Madre Teresa di Calcutta. Ma, ha precisato ancora Lombardi, «tutti i passi sono stati fatti con cura, senza sconti, così come stava a cuore a papa Benedetto XVI, che, come tutti sanno, è molto esigente in questo senso», con solo due "facilitazioni": «La prima di non attendere i 5 anni dalla morte, alla luce della eccezionale attesa popolare e della grande fama di santità. La seconda facilitazione è consistita in una "corsia preferenziale", che ha reso possibile fare avanzare la causa stessa man mano che la documentazione veniva ultimata e vagliata».Di qui al Primo maggio mancano solo tre mesi e mezzo e nella Basilica di San Pietro «sono iniziati i lavori di preparazione – ha spiegato ancora il portavoce vaticano – presso la cappella di San Sebastiano, nella navata a destra dopo la Pietà e prima del Santissimo Sacramento dove verrà traslata la bara del beato Giovanni Paolo II», che sarà posta «in un vano chiuso e sulla lastra sarà semplicemente scritto in latino "Beato Giovanni Paolo II"». Tutto questo per facilitare l’afflusso dei fedeli – se ne prevedono centinaia di migliaia – che vorranno rendere omaggio a papa Wojtyla.La nota informativa della Santa Sede che ha accompagnato l’annuncio, ricorda che la dispensa al termine di cinque anni fu sollecitata «dall’imponente fama di santità goduta dal papa Giovanni Paolo II in vita, in morte e dopo morte. Per il resto – osserva la nota – furono osservate integralmente le comuni disposizioni canoniche riguardanti le cause di beatificazione e di canonizzazione». Tra il giugno 2005 e l’aprile 2007 furono celebrate l’inchiesta diocesana e quelle rogatoriali sulla vita, le virtù e la fama di santità e di miracoli di papa Wojtyla e nel giugno 2009, esaminata la relativa «positio», nove consultori teologi del Dicastero diedero il loro parere positivo in merito all’eroicità delle virtù, proclamate il 19 dicembre 2009.Subito dopo venne presentata all’esame della Congregazione la guarigione dal morbo di Parkinson di suor Marie Simon Pierre Normand e gli atti relativi «furono sottoposti all’esame scientifico della Consulta medica del Dicastero il 21 ottobre 2010», che si espresse «a favore dell’inspiegabilità scientifica della guarigione», poi confermata all’unanimità dai Consultori teologi e, l’11 gennaio 2011, «dalla Sessione Ordinaria dei cardinali e dei vescovi della Congregazione delle cause dei santi».Nella lista dei prossimi beati di cui ieri è stata autorizzata la promulgazione dei decreti, oltre a papa Wojtyla, spicca la figura del professor Giuseppe Toniolo, laico e padre di famiglia, esponente di primo piano del cattolicesimo sociale in Italia. Nell’elenco altri due italiani: la prossima beata Madre Antonia Maria Verna, fondatrice dell’Istituto della Carità dell’Immacolata Concezione d’Ivrea e il venerabile Antonio Franco, prelato ordinario di Santa Lucia del Mela nel Napoletano.