Roma. Bassetti sulla pandemia: giornate di sofferenza, la Chiesa non si tira indietro
Il cardinale Bassetti durante la presentazione del Rapporto Migrantes
«Sono giornate intense in cui tutti siamo chiamati a quel senso di responsabilità, che è parte essenziale del bene comune. Come Chiesa che è in Italia non ci tiriamo indietro». Dal cardinale Gualtiero Bassetti arriva l’assicurazione al Paese della vicinanza della Chiesa alla gente che in questa nuova fase di crisi non viene certo meno, anzi, si rilancia. Gli italiani devono affrontare un nuovo tempo di prova: «Sono giornate intense che stanno investendo tutto il nostro Paese, in ogni settore. Giornate di sofferenza che sembrano portarci indietro nel tempo».
Introducendo il suo intervento alla presentazione del XV Rapporto Italiani nel mondo della Fondazione Migrantes, il presidente dell’episcopato italiano ha detto che «l’impegno, la cura, la custodia - ma anche la sofferenza per quanto avviene - delle nostre parrocchie sono una testimonianza viva, impastata con l’ascolto concreto delle ferite e dei drammi. Ascolto che, come comunità cristiana, rivolgiamo a tutti, nessuno escluso».
Bassetti ha ricordato le parole del presidente Mattarella sulle «innumerevoli iniziative di diocesi, parrocchie, realtà associative, in favore dei più deboli, degli emarginati, di chi chiede ascolto e accoglienza, sono concrete ed evidenti; e costituiscono un richiamo costante all’esigenza di aiuto reciproco nella vita quotidiana, per rafforzare la coesione della comunità».
Si tratta, aggiunge Bassetti, di un «contributo che la pandemia ha reso ancora più manifesto nelle sue dimensioni spirituali, ma anche sociali. Nel fratello sofferente abbiamo riconosciuto il volto del Cristo sofferente, che si fa Eucaristia, cioè dono per tutti, rendendoci fratelli. In questo momento della nostra storia siamo chiamati, ancora di più, a essere “Chiesa in uscita”». Al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, presente al Rapporto Migrantes, ha espresso «un ringraziamento particolare».