Papa Francesco si è
recato nella casina Pio IV in Vaticano per salutare il
segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, con il quale ha
avuto una conversazione dalle 9.15 alle 9.45. Lo ha riferito il
vicedirettore della sala stampa vaticana, padre Ciro
Benedettini.Subito dopo papa Bergoglio ha fatto ritorno a Santa
Marta. Ban Ki-moon partecipa, su invito della Accademia delle
Scienze al seminario "Proteggere la terra, nobilitare
l'umanità".I cambiamenti
climatici e lo sviluppo sostenibile sono al centro del convegno.
Il cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio
Consiglio Giustizia e Pace, nel suo intervento ha sottolineato
"la dimensione morale" della questione. "Potremo affrontare
questi problemi se, e solo se, il nostro atteggiamento sarà
improntato alla questione morale e umana". Il cardinale ha fatto
presente che il progresso "ha un lato oscuro e costi
inaccettabili". A fronte di una popolazione che sta sempre
meglio, "troviamo profonde disparità con un grande numero di
persone escluse e scartate, private della loro dignità"
Ban Ki-moon: no a soluzione militare per i migranti. Il Segretario generale dell'Onu, Ban Ki
Moon, non crede ad una "soluzione militare" per il problema dei
barconi degli immigrati nel Mediterraneo. Rispondendo ad una
domanda sulla possibilità di distruggere i barconi prima della
partenza, Ban Ki Moon risponde: "Il focus
principale della Nazioni Unite è la sicurezza e la protezione
dei diritti umani dei migranti e di coloro che chiedono asilo.
È cruciale che la concentrazione di tutti sia su salvare le
vite, inclusa l'area libica delle operazioni di ricerca e
soccorso, che è quella da cui viene la maggioranza delle
richieste di aiuto. La sfida non riguarda solo il miglioramento
dei soccorsi e l'accesso alla protezione, ma anche assicurare
il diritto all'asilo del crescente numero di persone che in
tutto il mondo scappano dalla guerra e cercano rifugio. Non
c'è una soluzione militare alla tragedia umana che sta
avvenendo nel Mediterraneo. È cruciale un approccio
complessivo che guardi alla radice delle cause, alla sicurezza
e ai diritti umani dei migranti e dei rifugiati, così come
avere canali legali e regolari di immigrazione".
Sulla Libia Ban Ki Moon aggiunge: "Sono molto preoccupato
per l'instabilità in Libia. Io credo fortemente che non ci
siano alternative al dialogo".