Chiesa

Il furto di documenti in Vaticano. Bagnasco: si alimenta lo sconcerto, è diabolico

sabato 7 novembre 2015
«Il primo pensiero in questi giorni è per la gente semplice che ha fiducia nella Chiesa, che frequenta le parrocchie e aiuta la comunità ecclesiale nelle sue tante opere di missione al servizio degli ultimi. Questa gente resta confusa, sconcertata, e si chiede che cosa stia succedendo. Poi il pensiero è anche per il Santo Padre, che credo provi dolore e amarezza. Soprattutto perché egli sta agendo con tanta generosità e determinazione dentro un percorso di riforma, di rinnovamento, e si trova innanzi a queste fughe di notizie, questi intoppi che sono brutti, sono da riprovare moralmente e, se si tratta di crimini comprovati, anche da perseguire con vie adeguate». Così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, in un’intervista a Repubblica. «In questo momento viene alimentata la confusione, lo smarrimento, lo sconcerto. La gente semplice che dice: ma cosa accade?», afferma Bagnasco in un’altra intervista al Corriere della sera e aggiunge: «È qualcosa di veramente diabolico, qualcosa che divide e mira a dare l’immagine di una distanza tra il Papa e la Chiesa. Rappresentare il Santo Padre come fosse solo, senza il corpo episcopale accanto a sé, è un’assurdità che va respinta. Lo ribadisco, in particolare, a nome mio e dei vescovi italiani: al convegno nazionale di Firenze, martedì, glielo diremo e gli faremo sentire l’apprezzamento e la riconoscenza per la sua opera di guida della Chiesa».