Prolusione. Bagnasco: l’Italia non può arrangiarsi
Una Veglia di preghiera in vista del Sinodo sulla famiglia, da celebrare sabato 3 ottobre prossimo in piazza San Pietro: è la prima notizia che il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha voluto dare durante la lettura della Prolusione all'Assemblea dei vescovi in corso fino a giovedì a Roma. (IL TESTO INTEGRALE DELLA PROLUSIONE)
L'assise si era aperta ieri con il discorso di Papa Francesco, in cui il santo Padre ha esortato i vescovi e in generale i cristiani a non essere timidi nella denuncia della corruzione che impoverisce la società, le persone, le comunità cristiane.
"Il mondo procede nella storia tra luci e ombre: luci di progresso, ombre di regresso. Come credenti, vediamo il bene sconfinato che circola sulla terra, quello visibile e - molto di più - quello che non si vede perché è nelle pieghe dei cuori e del quotidiano. Se la terra non implode è grazie non tanto alle Carte dei Potenti, ma all'eroismo nascosto e concreto degli umili", ha detto Bagnasco. Dalla Cei un aiuto di 3 milioni di euro alle popolazioni del NepalBagnasco poi ha informato che la Cei "si era già aggregata alla solidarietà del mondo con tre milioni di euro, prelevati dall'otto per mille" per le popolazioni del Nepal colpite dal terremoto, che "vanno così a incrementare i 22 milioni della Comunità internazionale. Grazie alla provvidenza dell'otto per mille si possono fare questi interventi e altri ancora in Italia e nel mondo in via di sviluppo: mense, dormitori, scuole, dispensari, ospedali, oratori per i ragazzi, esperienza di micro-credito". Non spegnere riflettori su persecuzione cristiani Dal Nepal al Medio Oriente: "Spegnere i riflettori e stare in silenzio, lasciando che la carneficina continui, sarebbe diventarne conniventi, colpevoli di fronte al tribunale di Dio e della storia. Sarebbe l'ennesima prova della cattiva coscienza dei potenti". Lo ha detto a proposito delle persecuzioni dei cristiani, il card. Angelo Bagnasco, che ha chiesto che "non subentri l'abitudine e l'indifferenza dinanzi alla brutalità omicida" e ricordato la grande preghiera per i cristiani, il prossimo 23 maggio. Occorre isolare il fanatismo omicida dell'Is "con una reiterata condanna: nessuno giustifichi con le parole o il silenzio". Il nostro amato Paese"Non possiamo ora non guardare con rinnovato amore al nostro Paese. La preoccupazione fondamentale della gente resta l'occupazione: i segnali di ripresa sembrano essere reali nella macroeconomia, ma la disoccupazione resta la piaga del nostro tempo. Non di rado, noi pastori restiamo meravigliati di come in tale situazione molte famiglie riescano a tirare avanti". Vivere con la gente"Vivere con la gente è la missione della Chiesa: insieme ai nostri amati sacerdoti, siamo i primi a vivere questa grazia per cui gioie e dolori del nostro tempo sono gioie e dolori, speranze e preoccupazioni di noi tutti. Per questa ragione, per conoscenza diretta e personale, se da una parte ascoltiamo i messaggi di svolta e di fiducia che provengono da politici ed esperti, dall'altra non vediamo i disoccupati diminuire, né i giovani entrare finalmente nel mondo del lavoro."."Nessuno faccia affidamento sull'arte dell'arrangiarsi""Gli esperti dicono che sono necessarie visioni industriali di ampio respiro, logiche non dominate dalla finanza, che mirino a rilanciare le eccellenze italiane: queste sono concupite da molti occhi stranieri, che a volte ne sono ormai già diventati padroni. Sanare vuol dire innovare. Sullo sviluppo, sulla continua e veloce innovazione, è necessario che i politici concentrino tutte le loro energie e il loro tempo: di questo dovranno rendere conto severo ai cittadini che li hanno eletti".