GENOVA. Crisi, il cardinale Bagnasco: «Non cavalcare la paura sociale»
"La chiesa continua a sostenere il valore imprescindibile e insostituibile della famiglia tradizionale, che va sostenuta dal punto di vista sia economico sia politico e amministrativo". Così il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, ha risposto ai giornalisti che chiedevano di commentare una recente affermazione del sindaco, Marco Doria, favorevole ai matrimonio tra persone dello stesso sesso.«NON COLTIVARE LA PAURA»"Se sono i responsabili, bene": questo il commento dell'arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, alla notizia dell'arresto dei due presunti attentatori del manager Ansaldo Roberto Adinolfi. "Le forze dell'ordine sono sempre molto attente ed efficaci - ha detto -. Penso e spero che sia soltanto un episodio, che non esprima nient'altro di sotterraneo, oscuro, di trame particolari. Però è bene che tutti facciamo la loro parte, non solo in termini di prevenzione ma innanzi tutto a monte del proprio dovere". Il cardinale ha quindi espresso la sua "vicinanza e simpatia all'ingegnere Adinolfi, a lui e alla sua famiglia, che ho visitato all'ospedale subito dopo l'attentato"
Bagnasco, rivolgendosi "anche alle istituzioni", ha poi ricordato che oggi a Genova "la paura è sempre stata una pessima consigliera. Non sappiamo dove possa spingere la paura. Per questo non dobbiamo mai coltivare la paura e, tantomeno, qualcuno dovrebbe mai cavalcarla". Bagnasco ha precisato di parlare "non solo dei colleghi di lavoro, ma delle istituzioni, dei vari corpi intermedi, perché tutti sono chiamati in causa". Il presidente della Cei ha anticipato che sull'argomento tornerà a parlarne "nella mia consueta prolusione al prossimo Consiglio Permanente della CEI previsto l'ultima settimana di settembre. Una parola sarà più che doverosa. La paura è un tradire l'uomo, è un aggredire l'insieme, la comunità intera".