La Chiesa italiana è vicina alla gente, "condividendo le gioie e le speranze, ma anche i dolori e le preoccupazioni dell'esistenza di tutti". Lo ha ricordato questa sera il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nell'omelia pronunciata a Messina in occasione del centesimo anniversario del "terribile terremoto" che colpì la città. "La mia presenza - ha spiegato - testimonia la vicinanza mia e dei Vescovi italiani, consapevoli di quella comunione di affetti e di missione che si esprime nella prossimità quotidiana dei Pastori alla gente nelle parrocchie, nei luoghidi lavoro, nei gruppi"."Gli anniversari - ha continuato il porporato - fanno parte della vita umana: quelli lieti per rinnovare la gioia, quelli dolorosi per affidare al Padre della misericordia le anime dei defunti, per guardare al futuro con fiducia e coraggio fatti più saggi e più forti. Tanto più - ha sottolineato Bagnasco - che anche di recente le forze della natura sono tornate a colpire seppure in forme diverse ed inmisura minore". Nel rito, concelebrato con l'arcivescovo di Messina Calogero La Piana, il presidente dei vescovi italiani ha poi affidato "alla misericordia divina" i defunti di ieri e quelli dell'alluvione dell'ottobre scorso, ed esortato i fedeli a pregare "per coloro che ancora vivono nella sofferenza e nel disagio". "Preghiamo - ha concluso - anche perchè il Signore ci faccia crescere nella saggezza e nella fede. Ci confermi nel coraggio e nella fiducia per stare vicini gli uni agli altri con opere di giustizia e d'amore".