Cura del creato. Così il Vangelo può “salvare” le aree in via di spopolamento
Un momento della passeggiata ad Avezzano
Si concluderanno questa mattina alle 11, con la Messa in diretta su Raiuno dalla Cattedrale di Avezzano, le celebrazioni nazionali per la 19ª Giornata per la custodia del creato, che sono state ospitate dalla diocesi dei Marsi dal 13 settembre. La Chiesa locale è stata un punto d’osservazione privilegiato nel quale sono confluite idee, proposte, riflessioni, buone pratiche che animano le diocesi italiane. La Giornata, promossa dall’Ufficio nazionale Cei per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso e dall’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro, ricorre il 1° settembre e segna l’inizio del “Tempo del creato”, che si conclude il 4 ottobre, solennità di san Francesco d’Assisi.
“Spera e agisci con il creato” è il tema del messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato e anche il tema dei tre giorni nella diocesi di Avezzano messi a punto dall’équipe diocesana di pastorale sociale e del lavoro (coordinata dai delegati diocesani e regionali Maria Giampietro e Nicola Gallotti) in collaborazione con la Conferenza episcopale abruzzese e molisana, il Comune di Avezzano, il Comune di Tagliacozzo, il Comune di Magliano dei Marsi. Le celebrazioni si sono aperte venerdì pomeriggio al teatro Talia di Tagliacozzo con il convegno “Le aree interne segni di speranza”. Tra i saluti istituzionali anche quello di suor Alessandra Smerilli, segretaria del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale. L’introduzione al tema è stata a cura di don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Cei per i problemi sociali e il lavoro, e la meditazione biblica è stata guidata da Massimo Aprile e Anna Maffei, pastori battisti. A seguire la tavola rotonda, moderata dalla giornalista Angela Trentini e animata da Mariano Crociata, vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno e presidente della Comece, la Commissione degli episcopati dell’Unione Europea, che ha relazionato sul tema del «cammino ecclesiale a fianco delle aree interne» e da Franco Salvatori, dicente all’Università di Tor Vergata, che ha approfondito il tema «Aree interne e sviluppo del territorio».
Spopolamento, denatalità, mancanza di servizi, fuga dei giovani, mancanza di lavoro: queste le problematiche che i territori interni si trovano ad affrontare quotidianamente. Dall’analisi di Salvatori è emersa l’urgenza di fare rete, di favorire la coesione territoriale, di digitalizzare il territorio delle aree interne e di superare i campanilismi con l’opportunità di scommettere sull’ambiente, conservando integro il patrimonio ambientale. «C’è bisogno di imparare ad innescare partecipazione, collaborazione, corresponsabilità – ha sottolineato Crociata, riferendosi anche al prezioso impegno del laicato nelle parrocchie e nelle diocesi –. Bisogna riscoprire e rimettere in valore la gioia e la bellezza dell’essere cristiani e dell’essere Chiesa; senza di esse è la fine. Come per le aree interne per le quali senza un’anima è la fine». «La sfida – ha concluso – è dunque sociale, economica e culturale ma soprattutto spirituale e morale perché ci mette a nudo di fronte alla nostra capacità un’incapacità di coraggio, di fede, di volontà di agire e di reagire».
Sul palco anche video e testimonianze di buone pratiche locali come “Marsica Experience”, che è una rete di operatori turistici che cercano di sviluppare un’offerta turistica coesa ed integrata, e “MarsicaLand”, un festival diffuso per promuovere l’intero comparto agroalimentare fucense. La conclusione dei lavori è stata affidata al vescovo dei Marsi, Giovanni Massaro. «Le aree interne sono segni di speranza – ha detto il presule – lo sono per la loro bellezza e per il loro patrimonio ambientale, lo sono perché sono laboratori che ci inducono ad un modo nuovo di agire e di essere Chiesa. Sono segni di speranza perché qui si respira ancora una cultura cristiana, perché qui c’è ancora una domanda di fede. Perché in un tempo in cui è sempre più difficile vivere delle relazioni umane qui si respira ancora un clima di famiglia, di laboriosità».
Ieri invece le iniziative sono state vissute nel territorio di Magliano dei Marsi dove si trova il Centro biodiversità nella “Riserva orientata Monte Velino” da cui è partita la “passeggiata ecologica” scandita dalla preghiera ecumenica itinerante fino a Rosciolo. Durante la camminata quattro le tappe di riflessione animate dal vescovo locale, da padre Daniel Mitilelu, della Chiesa ortodossa rumena, da Hiltrud Stahlberger, pastora della Chiesa evangelica valdese, e da don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio Cei per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. All’arrivo la visita guidata nell’antica e bellissima chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta, il pranzo e il momento di fraternità. La partecipazione all’escursione è stata aperta alle scuole superiori della Marsica e, essendo il tema della custodia del creato caro anche alle altre confessioni, l’invito è stato rivolto alle comunità valdese, ortodossa e a musulmana. Due le realtà che hanno reso l’esperienza inclusiva: “Appennini for all” ed “Enjoy Velino” si sono rese disponibili all’accompagnamento dei disabili.