Il capo della Commissione Peter McClellan (secondo da sinistra) stringe la mano al governatore generale dell'Australia Peter Cosgrove (quarto da destra) alla cerimonia della consegna del report finale della Commissione, a Canberra (15 dicembre), Ansa
La
pedofilia è "una tragedia nazionale perpetrata per generazioni in molte istituzioni di fiducia" e l'Australia "è venuta meno in modo grave ai suoi doveri" di proteggere i bambini. Questa la pesante accusa mossa dalla Commissione d’inchiesta che dal 2012 a oggi ha indagato su decine di migliaia di casi di pedofilia.Il rapporto di 17 volumi presenta un totale di 409 raccomandazioni, a conclusione dell'inchiesta più approfondita sulla pedofilia nella storia d'Australia, che ha indagato su Chiese, enti di beneficenza, governi locali, scuole, organizzazioni comunitarie, gruppi di boy scout e club sportivi, e sulla polizia.Di tutte le vittime che hanno riportato abusi in istituzioni religiose, oltre i
l 60% ha detto che sono stati subiti da sacerdoti e religiosi della Chiesa cattolica. Secondo la Commissione la Chiesa cattolica in Australia ha dimostrato "fallimenti catastrofici di leadership", specie prima degli anni 1990. E le principali raccomandazioni riguardano la Chiesa cattolica.In particolare si chiede di chiarire se i sacerdoti possano denunciare all’autorità civile la “notizia di reato” eventualmente ricevuta in confessionale dai minori che ne sono stati vittima. E di verificare se sia possibile che l’assoluzione di un abusatore sia vincolata al fatto che questi si autodenunci alla magistratura.
Non solo. La Commissione ha anche raccomandato alla Conferenza episcopale di chiedere al Vaticano di modificare il diritto canonico per stabilire il celibato volontario e non più obbligatorio per i sacerdoti.La Commissione chiede inoltre che sia istituito un nuovo reato per facilitare procedimenti penali a carico di istituzioni che hanno mancato di proteggere i minori, e che siano creati un Ufficio nazionale per la sicurezza dei minori, e inoltre un sito web e un telefono amico per denunciare gli abusi.