Giornata del Creato. Terremoto, «Dio soffriva con le sue creature»
giovedì 1 settembre 2016
"Qualche volta questa
verità che non siamo noi i padroni della terra ci viene
bruscamente ricordata da eventi come quello del terribile
terremoto della scorsa settimana. Torna allora a porsi la
domanda di sempre: 'Dov'era Dio?' Non commettiamo l'errore di
pensare che abbiamo la risposta pronta a tale domanda. Piangiamo
con chi piange, come faceva Gesù davanti al dolore della vedova
di Naim o delle sorelle di Lazzaro". Sono le parole del predicatore
della Casa pontificia, padre Raniero Cantalamessa, nell'omelia
dei Vespri presieduti in San Pietro da papa Francesco in occasione della Giornata
mondiale di preghiera per la cura del creato. Alla celebrazione
hanno partecipato anche rappresentanti ortodossi e di altre
confessioni cristiane.
La Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato è
stata istituita da papa Francesco il 10 agosto 2015. Ha
carattere ecumenico perché si celebra il primo settembre insieme
alla Chiesa ortodossa.
"Qualcosa però la fede ci permette di dire - ha spiegato il
frate cappuccino -. Dio non ha progettato il creato come fosse
una macchina o un computer, dove tutto è programmato dall'inizio
in ogni dettaglio, salvo a operare periodicamente degli
aggiornamenti. Per analogia con l'uomo, possiamo parlare di una
sorta di 'libertà' che Dio ha dato alla materia di evolversi
secondo leggi proprie". "Questo - ha osservato Cantalamessa -
comporta rischi tremendi per l'uomo, ma anche un supplemento di
dignità e di grandezza".
Secondo il predicatore pontificio, "alla domanda: 'Dove era
Dio la notte del 23 Agosto', il credente non esita perciò a
rispondere con tutta umiltà: 'Era lì a soffrire con le sue
creature e ad accogliere nella sua pace le vittime che bussavano
alla porta del suo paradiso'".
La domanda "Dov'era Dio?" era stata evocata sia dal vescovo
di Ascoli Giovanni D'Ercole, sia dal vescovo di Rieti,
Domenico Pompili, nelle cerimonie funebri da loro
celebrate per le vittime del sisma rispettivamente nel capoluogo
ascolano e ad Amatrice (Rieti).
Papa Francesco
raccoglie il messaggio del "Poverello d'Assisi" quando fa
dell'"intima relazione tra i poveri e la fragilità del pianeta"
uno degli "assi portanti" della sua enciclica sull'ambiente, la
Laudato sì ha detto il predicatore della Casa Pontificia,
padre Raniero Cantalamessa, nell'omelia durante i Vespri
presieduti dal Pontefice in San Pietro in occasione della
Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato.
"Cos'è, infatti, che produce, nello stesso tempo, i guasti
peggiori dell'ambiente e la miseria di immense masse umane, se
non l'insaziabile desiderio di alcuni di accrescere a dismisura
i propri possedimenti e profitti? - ha chiesto Cantalamessa -
Alla terra, si deve applicare ciò che gli antichi dicevano della
vita: 'mancipio nulli datur, omnibus usu; a nessuno è data in
proprietà, a tutti in uso'".