Chiesa

Città del Vaticano. Il Sinodo: l'Africa è vittima di chi propaganda falsi diritti umani

venerdì 10 ottobre 2014
Sos dall’Africa al Sinodo. Nei confronti dei Paesi più poveri viene spesso messo in atto un autentico ricatto. Aiuti economici solo in cambio di alcuni cambiamenti culturali. E i padri sinodali non hanno esitato a denunciarlo. «Da più parti – si legge infatti nella sintesi dell’ottava congregazione generale diffusa dalla Sala Stampa vaticana – è stata evidenziata la tendenza di alcuni Paesi ed organizzazioni del mondo occidentale di presentare, in particolare nel contesto dell’Africa, alcuni concetti (tra cui l’aborto e le unioni omosessuali), come "diritti umani", legando gli aiuti economici e forti campagne di pressione alla recezione di tali concetti». Vicini alle famiglie che soffrono per le guerre Inoltre i padri sinodali hanno voluto esprimere vicinanza a tutte le famiglie che soffrono a causa dei numerosi conflitti in corso. "Riuniti attorno al Successore dell'Apostolo Pietro, noi Padri sinodali della III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi, insieme a tutti i partecipanti, condividiamo la paterna sollecitudine delSanto Padre, esprimendo profonda vicinanza a tutte le famiglie che soffrono a causa dei numerosi conflitti in corso". È il testo approvato oggi dal sinodo. In particolare, "eleviamo al Signore la nostra supplica per le famiglie irachene e siriane, costrette, a causa della fedecristiana che professano o dell'appartenenza ad altre comunitàetniche o religiose, ad abbandonare tutto e a fuggire verso un futuro privo di ogni certezza. Con il Santo Padre Francesco ribadiamo che 'nessuno può usare il nome di Dio per commettere violenza' e che 'uccidere in nome di Dio è un grande sacrilegio!'", si legge nel messaggio che riporta le parole pronunciate dal Papa in Albania. Appello alla Comunità internazionale per la pace in Medio Oriente "Nel ringraziare le Organizzazioni internazionali e i Paesi per la loro solidarietà, invitiamo le persone di buona volontà ad offrire la necessaria assistenza e l'aiuto alle vittime innocenti della barbarie in atto, e allo stesso tempo chiediamo alla Comunità internazionale di adoperarsi per ristabilire la convivenza pacifica in Iraq, in Siria e in tutto il Medio Oriente. Parimenti - prosegue il messaggio - il nostro pensiero va alle famiglie lacerate e sofferenti nelle altre parti del mondo, che subiscono persistenti violenze. A loro vogliamo assicurare la nostra costante preghiera perché il Signore misericordioso converta i cuori e doni pace e stabilità a quanti ora sono nella prova. La Santa Famiglia di Nazareth che ha patito la 'via dolorosa dell'esilio' faccia di ogni famiglia, 'comunità di amore e di riconciliazione', una sorgente di speranza per il mondo intero".