Continua a tappe accelerate la riforma delle strutture
economico-finanziarie della nuova Curia romana di Papa Francesco. In attesa di
una riforma globale, che non è ancora dietro l’angolo, oggi il Pontefice ha
emanato un
motu proprio con cui istituisce tre nuovi organismi. Intanto viene
costituito un nuovo dicastero di prima fascia che, al pari delle Congregazioni,
viene affidato a un cardinale prefetto. Non si chiamerà congregazione, ma “Segreteria
per l’economia” e ai suoi vertici ci saranno anche un “prelato”, quindi un
ecclesiastico non necessariamente vescovo, segretario generale. Entrambi sempre
di nomina pontificia. La nuova “segreteria” "risponde direttamente al Santo
Padre e attua il controllo economico e la vigilanza" sui dicasteri della
Curia romana, sulle istituzioni collegate con la Santa Sede e sullo Stato della
Città del Vaticano. Non solo. Saranno sua competenza anche "le politiche e
le procedure relative agli acquisti e all’adeguata allocazione delle risorse
umane, nel rispetto delle competenze proprie di ciascun ente". Il nuovo
cardinale Segretario per l’economia, specifica il motu proprio, "collabora
con il Segretario di Stato".
Il motu proprio istituisce anche la figura di un “revisore
generale” – con compiti di "revisione contabile (audit)" dei suddetti
enti vaticani o collegati alla Santa Sede - che potrà essere invece essere un
laico.Il motu proprio istituisce poi un nuovo Consiglio per l’economia
che ha il compito di "offrire
orientamenti sulla gestione economica e di vigilare sulle strutture e sulle
attività amministrative e finanziarie dei suddetti enti". Orientamenti di
cui il neonato “Segretario per l’economia” dovrà tener conto. Il nuovo
Consiglio - che in pratica subentra al Consiglio dei 15 cardinali finora
esistente – avrà come quest’ultimo un profilo internazionale, ma, a sua
differenza conterà otto ecclesiastici (che potranno essere anche vescovi) e
sette "esperti laici".In un Comunicato della Sala Stampa pubblicato prima del motu
proprio è stato specificato da una parte che a capo della Segreteria il Papa ha
nominato il cardinale australiano
George Pell "attuale" arcivescovo di Sydney, e dall’altra viene confermato,
esplicitandolo, che l’Apsa continua ad essere la "Banca centrale del
Vaticano" e che l’Aif mantiene l’attuale ruolo di vigilanza prudenziale.
L’annuncio di ieri quindi, a meno di un anno dall’inizio di
pontificato, segna una tappa notevole nel cammino di riforma intrapresa da Papa
Francesco. Le cui ricadute potranno essere apprezzate in pieno dopo che i tre organismi – consiglio, segreteria, revisore – avranno uno statuto definitivo, e nel contesto della riforma globale della Curia allo studio del Consiglio degli otto cardinali (di cui lo stesso Pell fa parte).