Il testo. Il discorso del cardinale Amato su beatificazione di del Portillo
Ecco le parole pronunciate dal vescovo Amato dopo la beatificazione di del Portillo.
«Pastore secondo il cuore di Gesù, operoso ministro della Chiesa» è questo il ritratto che Papa Francesco fa del Beato Álvaro del Portillo, pastore buono, che, come Gesù, conosce e ama le sue pecore, conduce all’ovile quelle smarrite, fascia le ferite di quelle malate, offre la vita per loro (cf. Ez 34, 11-16; Gv 10,11-16).
Il nuovo Beato, da giovane fu chiamato alla sequela di Cristo per essere dopo zelante ministro della Chiesa e per manifestare a tutti la gloriosa ricchezza del suo mistero salvifico: «È lui [Cristo] che noi annunziamo, ammonendo e istruendo ogni uomo con ogni sapienza, per rendere ciascuno perfetto in Cristo. Per questo mi affatico e lotto, con la forza che viene da lui e che agisce in me con potenza» (Col 1, 28-29). E la proclamazione di Cristo salvatore egli la fece con una modalità di assoluta fedeltà alla croce e, allo stesso tempo, di esemplare letizia evangelica nelle difficoltà. Per questo oggi la liturgia gli applica le parole dell’apostolo: «Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo quello che nella mia carne manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa» (Col 1,24).