Chiesa

ATTACCHI. Chiesa e pedofilia, ricorso all'Aja «Azione anticattolica». «Patetici»

martedì 13 settembre 2011

"Qui c'è, dobbiamo dirlo molto concretamente, il solito tentativo anti-cattolico che tende in qualche maniera a offuscare un'immagine che, dal punto di vista umano, è quanto di più prestigioso abbiamo nella nostra società". Così il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli e prefetto emerito di Propaganda Fide, commenta il ricorso depositato oggi da un gruppo di associazioni delle vittime dei preti pedofili presso la Corte penale internazionale dell'Aja che accusa papa Benedetto XVI e i cardinali Tarcisio Bertone, Angelo Sodano e William Joseph Levada di crimini contro l'umanità per una presunta "copertura" degli abusi sui minori. "Queste sono le cose più assurde - ha detto Sepe a margine dell'incontro interreligioso di Sant'Egidio a Monaco - perché se c'è un amante dell'umanità, per vocazione insita al proprio essere cristiano e per formazione anche culturale e sociale, questo è l'attuale Papa. È la  Chiesa che si fa madre e maestra dell'umanità - ha aggiunto il cardinale di Napoli - e invece poi si arriva a queste cose assurde. Mi sembra che siamo completamente fuori da ogni logica".

"Iniziativa patetica, proposta da chi ha una visione deformata della realtà". Così il portavoce della Comunità di Sant'Egidio, Mario Marazziti, ha commentato a Monaco di Baviera, dove questa sera finisce il meeting interreligioso per la pace, la richiesta di deferimento al Tribunale dell'Aja del Papa e dei cardinali Bertone, Sodano e Levada per crimini contro l'umanità. Marazziti rileva che si tratta di un'iniziativa che non fa assolutamente sorridere, anzi è una cosa "molto triste", perché si ha l'impressione che venga "da gente che cerca solo notorietà".

Il portavoce della Comunità di Sant'Egidio fa notare che il Tribunale dell'Aja "deve occuparsi di cose molto serie" e "non può perdere il tempo dietro a iniziative di tal genere". E aggiunge che il contrasto di Benedetto XVI ai crimini sui minori commessi da membri del clero è sotto gli occhi di tutti.