Chiesa

ROMA. Scicluna: gli abusi del clero sui minori, un delitto canonico ma anche un reato

giovedì 3 novembre 2011

Vi sono state “risposte inadeguate” in passato, secondo Scicluna, rispetto a casi che coinvolgono persone cui si riconosce un potere sacro. “La Chiesa cattolica ­ ha aggiunto Scicluna, che si occupa dei casi di abusi perpetrati da esponenti del clero – sa bene che ogni volta che uno dei suoi ministri - sia esso un vescovo, un sacerdote o un diacono, o un agente pastorale laico - abusa sessualmente di un minore, una tragica ferita è inferta alla comunità; considerato il danno indescrivibilmente ripugnante causato al bambino”. Un simile comportamento “discredita il sacerdozio ministeriale e getta l'ombra della delinquenza, del crimine e del cattivo comportamento su innumerevoli esponenti del clero e agenti pastorali innocenti”.

Scicluna analizza poi le possibili reazioni sbagliate dell’istituzione ecclesiastica: “Quando la denuncia riguarda ministri religiosi, la divulgazione può essere resa difficile da considerazioni sbagliate e fuori luogo di lealtà e di appartenenza. Il potere sacro genera giustamente una fiducia sacra. Purtroppo esso può generare la paura sbagliata di rivelare i crimini commessi da leader religiosi. In questo contesto – è la soluzione indicata da monsignor Scicluna – la promozione della responsabilità delle comunità implica la possibilità di denunciare gli abusi del potere sacro per quello che è: un tradimento della fiducia”.

La gravita dei comportamenti emersi in alcuni Paesi comporta un’assoluta trasparenza per il futuro: “Gli operatori pastorali e le persone in posizioni di responsabilità sono naturalmente tenute a una condotta irreprensibile. Le istituzioni devono adottare codici di comportamento chiari che stabiliscano in modo netto i limiti nelle relazioni professionali tra gli operatori pastorali e le persone che a esse si rivolgono. Questi codici di condotta devono specificare in modo chiaro le conseguenze di una condotta scorretta”. Importante per la Chiesa è “cooperare” con le autorità civili e prendersi cura delle vittime e degli autori degli abusi.