Chiesa

L'idea. Al 20 leggerezza, al 35 fare il bene: la tombola scout della felicità

Rosanna Borzillo sabato 24 agosto 2024

Il cartellone con la Tombola della felicità

Al numero 43 c’è “l’amore per il creato”; al 35 “fare bene il bene”; al 20 la “leggerezza”; al numero 2: “generare ricordi significativi”: così si sta scritto sulle cartelle della tombola della felicità. Dietro il palco della tavola rotonda alla Route nazionale delle comunità capi Agesci (Associazione guide e scout cattolici italiani) a Verona, ieri mattina, un grande cartellone presenta una nuova tombola con il “metodo scout” per essere “profeti di un mondo nuovo”.

Sono quattro capi scout a scrivere su una delle cartelle (consegnate all’inizio dell’incontro) le parole chiave, frutto di un confronto tra le comunità dei capi. I presenti, divisi in gruppi, hanno aggiunto sul grande tabellone, alle parole chiave prestabilite, le nuove sfide che ogni gruppo ha individuato per l’associazione. Al termine la combinazione vincente che ha consentito ai presenti di fare ambo, quaterna e cinquina, a seconda della cartella che hanno pescato, deriva dalla parola chiave che va unita alle parole associate indovinate. Una tombola in cui vince chi raggiunge la felicità, che consiste ancora nell’appassionare insieme vecchie e nuove generazioni (numero 9 della tombola); nell’accoglienza (numero 11); nella giustizia (numero 31)¸ nell’incontrare l’altro e raccontarsi (numero 28 ).

L’idea parte da tre capi scout di Napoli, Sonia Mirigliano, Stefano Patricolo e Chiara Pellegrini, guidati dal vescovo scout Carlo Villano, presente all’incontro. Tutti e quattro sin da ragazzi vivono l’esperienza del metodo scout e, ormai adulti e di forte esperienza, si dedicano alla formazione di base e specialistica dei giovani capi, educatori e catechisti. «La tombola della felicita – spiega Villano, vescovo di Pozzuoli e di Ischia – si inserisce nell’esortazione del Papa che ci invita ad essere felici: per esserlo dobbiamo rendere felici anche gli altri. Non pensare solo a noi stessi ma testimoniare il bene verso gli altri. Siamo felici – prosegue Villano – solo se troviamo ambiti di felicità e questa la condividiamo con i fratelli tutti». Dall’idea nasce la realizzazione concreta, con la preziosa collaborazione del fumettista Maurizio Cerullo a cui è stato chiesto di disegnare cinquanta cartelle con un’immagine legata alle parole chiave che rimandano al messaggio con il metodo scout. Così nella cartella della perseveranza (numero 17) c’è uno scout che tenta la salita di una montagna; nella “vita all’aria aperta”, numero 21: chi rincorre una farfalla e chi ozia su un’amaca.

«La tombola della felicità – aggiunge il vescovo – vuole evidenziare la passione educativa e raccontare come la fede possa entrare nella vita pratica di ogni giorno. L’Agesci riesce ancora a rispondere alle attese e alle passioni dei ragazzi di oggi». Quindi non sorprende che al numero 1 della tombola ci sia la “solidarietà”; al numero 5 il “sogno” , al 14 la diversità come occasione; al 46 “essere liberi da condizionamenti”: per fare tombola e raggiungere la felicità bisognerà essere capaci di “generare un mondo nuovo”.

Da oggi non più tombola solo a Natale, ma un’occasione tutto l’anno – per gli scout e non solo – per riscoprire nuove strade da percorrere insieme per raggiungere la vera felicità.