Chiesa

La devozione. A Oropa la carezza alla Madonna

Redazione martedì 12 novembre 2024

La pulizia della sacra effigie del santuario

Sabato 16 novembre, alle ore 14.30, nella Basilica Antica del Santuario di Oropa, nel Biellese in Piemonte, si svolgerà il tradizionale rito di pulizia della Sacra Effigie. La statua della Madonna verrà portata all’esterno del sacello per consentire la pulizia che sarà effettuata con un panno di lino. La cerimonia è un gesto carico di affetto e di tradizione: una “carezza” alla Madonna. Durante il rito, si attesta che sui volti della Madonna e di Gesù non si posa mai la polvere. Questo fenomeno, a cui nessuno riesce a dare una spiegazione, viene constatato ogni anno e richiama nella Basilica Antica di Oropa sempre più fedeli. Tutti i pellegrini possono prendere parte alla cerimonia: al termine della pulizia, viene donato ai partecipanti un piccolo lino con cui possono accarezzare la Madonna prima che venga riposta nella teca.
Secondo la tradizione l’origine del Santuario è da collocarsi nel IV secolo, ad opera di Sant’ Eusebio, primo vescovo di Vercelli. I primi documenti scritti che parlano di Oropa, risalenti all’inizio del XIII secolo, riportano l’esistenza delle primitive Chiese di Santa Maria e di San Bartolomeo, di carattere eremitico, che costituivano un punto di riferimento fondamentale per i viatores (viaggiatori) che transitavano da est verso la Valle d’Aosta. Lo sviluppo del Santuario subì diverse trasformazioni nel tempo, fino a raggiungere le monumentali dimensioni odierne tramutandosi da luogo di passaggio a luogo di destinazione per i pellegrini animati da un forte spirito devozionale.

Il chiostro innevato - Dal sito internet del santuario

Il complesso è frutto dei disegni dei più grandi architetti sabaudi: Arduzzi, Gallo, Beltramo, Juvarra, Guarini, Galletti, Bonora hanno contribuito a progettare e a realizzare l’insieme degli edifici che si svilupparono tra la metà del XVII e del XVIII secolo. Dal primitivo sacello all’imponente Basilica Superiore, consacrata nel 1960, lo sviluppo edilizio ed architettonico è stato grandioso. Il primo piazzale, su cui si affacciano ristoranti, bar e diversi negozi, è seguito dal chiostro della Basilica Antica, raggiungibile attraverso la scalinata monumentale e la Porta Regia.
Cuore spirituale del Santuario, la Basilica Antica è stata realizzata nel Seicento, in seguito al voto fatto dalla Città di Biella in occasione dell’epidemia di peste del 1599. Nel 1620, con il completamento della Chiesa, si tenne la prima delle solenni incoronazioni che ogni cento anni hanno scandito la storia del Santuario. La facciata, progettata dall’architetto Francesco Conti, semplice nell’eleganza delle venature verdastre della pietra d’Oropa, è nobilitata dal portale, più scuro, che riporta in alto lo stemma sabaudo del duca Carlo Emanuele II, sorretto da due angeli in pietra. Sull’architrave del portale si trova scolpita l’iscrizione “O quam beatus, o Beata, quem viderint oculi tui”, che dai primi decenni del sec. XVII è il saluto augurale che il pellegrino, raggiunta la meta, riceve varcando la soglia della Basilica.