Sant'Anna in Vaticano. La «parrocchia del Papa» compie 90 anni
La chiesa di Sant'Anna in Vaticano
Compie novant’anni la pontificia parrocchia di Sant’Anna in Vaticano, la "parrocchia del Papa", istituita il 30 maggio 1929 da Pio XI con la costituzione apostolica “Ex Lateranensi pacto”, affidandone la cura ai religiosi agostiniani. Per l’occasione papa Francesco ha inviato al parroco, il frate agostiniano Bruno Silvestrini, una particolare benedizione, auspicando che «la significativa ricorrenza susciti un rinnovato impegno di testimonianza evangelica».
Il prossimo 26 luglio la festa liturgica di sant’Anna sarà l’occasione per una preghiera di ringraziamento al Signore. Momento centrale della giornata, la Messa presieduta alle 18 dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin.
Sant’Anna è a tutti nota come la "parrocchia del Papa" perché è l’unica parrocchia con tanto di attività pastorali dello Stato Città del Vaticano. L’11 febbraio 1929 i Patti Lateranensi avevano sancito la nascita dello Stato Città del Vaticano, il 30 maggio Papa Ratti volle anche una parrocchia nel territorio delimitato dalle Mura Leonine e decise che doveva essere la chiesa dei palafrenieri risalente al XVI secolo.
La cura pastorale fu affidata ai religiosi agostiniani e il 7 agosto dello stesso anno venne nominato il primo parroco, Agostino Ruelli.
Dunque, la parrocchia di Sant’Anna ha 90 anni, ma la sua storia ha inizio nel 1565, anno in cui viene cominciata la costruzione su progetto a pianta ovale, e in stile rinascimentale, dell’architetto Giacomo Barozzi, detto il Vignola. Inaugurata nel 1583, era sede della Confraternita dei Palafrenieri (o Parafrenieri) pontifici. Responsabili delle scuderie pontificie, avevano anche dignità di notari, conti palatini e nobili. Soppresse le scuderie, nel 1929 i palafrenieri confluirono nel collegio dei sediari pontifici. Loro patrona era Sant’Anna, all’interno della chiesa raffigurata nei dipinti del tedesco Ignazio Stern, mentre nell’altare maggiore – realizzato in marmi policromi – nella pala di Arturo Viligiardi del 1927 (Sant’Anna e la Madonna bambina).
In realtà l’altare avrebbe dovuto ospitare la Madonna dei Palafrenieri di Caravaggio (oggi conservata nella Galleria Borghese di Roma), commissionata dalla Confraternita all’artista il 31 ottobre 1605. La tela raffigura la Madonna che schiaccia con il piede il serpente, ma il Gesù Bambino troppo cresciuto e nudo, la Madre che, china su di lui, pensata come popolana mostra il petto, e soprattutto Sant’Anna come in secondo piano, raffigurata in età avanzata, col volto scavato dalle rughe e con un atteggiamento distaccato e dimesso, non trovarono gradimento e la tela rimase per poco tempo nella chiesa di Sant’Anna e fu venduto al cardinale Scipione Borghese.
Sant'Anna è una parrocchia di poche anime, quelle degli abitanti del Vaticano, ma è una chiesa aperta all’universalità. Essendo l’unico luogo di preghiera all’interno delle mura vaticane dove si accede senza permessi, vi si fermano a pregare pellegrini di tutte le nazionalità e la ammirano migliaia di turisti.
Dall’estero tante le richieste che giungono per le celebrazioni di matrimoni e battesimi. In parrocchia ricevono aiuti indigenti, immigrati e bisognosi che si rivolgono all’ufficio parrocchiale. I battenti della chiesa si aprono ogni giorno all’alba per le celebrazioni liturgiche e per i dipendenti vaticani che prima di recarsi a lavoro vogliono cominciare la loro giornata con la preghiera. E poi ci sono tutte le attività parrocchiali ordinarie: la preparazione dei bambini per le prime comunioni, quella per i ragazzi che hanno chiesto la cresima, gli incontri di preghiera, le meditazioni di porporati e vescovi nei tempi forti dell’anno liturgico e quelle per particolari celebrazioni, le conferenze dei mercoledì culturali su argomenti biblici o teologici, su tematiche sociali o di carattere etico o storico, e ancora le attività delle Madri Cristiane, le consulenze matrimoniali, le iniziative della Caritas, le raccolte fondi per le missioni, l’assistenza ai poveri. Ad offrire accoglienza e amicizia è la comunità dei religiosi agostiniani annessa alla parrocchia.
A Sant’Anna in Vaticano sono passati Pio XI, che ha voluto essere presente all’inaugurazione dell’organo il 7 febbraio 1931; Giovanni XXIII, che si è recato in visita il 20 gennaio 1961; Paolo VI, che il 29 maggio 1970, alle 8 del mattino, ha voluto commemorare il 50.mo anniversario del suo sacerdozio; Giovanni Paolo II, che l’ha definita “la mia parrocchia” nell’omelia pronunciata il 10 dicembre 1978; Benedetto XVI, che ha presieduto una celebrazione il 5 febbraio 2006, e Francesco, che l’ha scelta per la sua prima Messa pubblica il 17 marzo 2013.
Proprio per rispondere agli appelli di Papa Francesco a Sant’Anna sono nati diversi gruppi di preghiera e la parrocchia si è fatta carico del pagamento dell’affitto e delle utenze degli appartamenti messi a disposizione dall’elemosiniere apostolico, il cardinale Konrad Krajewski, dove sono state ospitate famiglie di profughi.