San Pietro. La Chiesa ha 13 nuovi cardinali. il Papa: siate compassionevoli
La Chiesa ha tredici nuovi cardinali. A crearli è stato papa Francesco nel Concistoro che si è svolto nella Basilica di San Pietro a partire.
Nell'omelia il Papa ha tracciato il profilo dei pastori della Chiesa: "leali", capaci di "avere compassione", accantonando atteggiamenti "di condanna" e "indifferenza". In una parola, uomini che non delegano ad altri, 'lavandosene le mani'. "I discepoli di Gesù dimostrano spesso di essere senza compassione di fronte al problema delle folle da sfamare. Loro in sostanza dicono: 'Che si arrangino…'. È un atteggiamento comune a noi umani, anche quando siamo persone religiose o addirittura addette al culto. È il lavarsi le mani", sottolinea il Pontefice.
Compassione è la parola chiave nell'omelia del Papa per la creazione delle nuove berrette rosse: "È viva in noi la coscienza di questa compassione di Dio per noi? Non si tratta di una cosa facoltativa, e nemmeno, direi, di un 'consiglio evangelico'. No. Si tratta di un requisito essenziale. Se io non mi sento oggetto della compassione di Dio, non comprendo il suo amore. Non è una realtà che si possa spiegare. O la sento o non la sento. E se non la sento, come posso comunicarla, testimoniarla, donarla? Concretamente: ho compassione per quel fratello, per quel vescovo, quel prete?… Oppure sempre distruggo con il mio atteggiamento di condanna, di indifferenza?".
Avverte Bergoglio che "da questa consapevolezza viva dipende anche la capacità di essere leale nel proprio ministero. Anche per voi fratelli Cardinali. La disponibilità di un porporato a dare il proprio sangue - significata dal colore rosso dell'abito - è sicura quando è radicata in questa coscienza di aver ricevuto compassione e nella capacità di avere compassione. Diversamente, non si può essere leali. Tanti comportamenti sleali di uomini di Chiesa dipendono dalla mancanza di questo senso della compassione ricevuta, e dall'abitudine di guardare da un'altra parte, dall'abitudine dell'indifferenza". Da qui l'invocazione: "Chiediamo oggi, per intercessione dell'Apostolo Pietro, la grazia di un cuore compassionevole, per essere testimoni di Colui che ci ha guardato con misericordia, ci ha eletti, ci ha consacrati e ci ha inviati a portare a tutti il suo Vangelo di salvezza".
L'annuncio il 1 settembre
Era stato lo stesso Pontefice ad annunciare l’evento durante l’Angelus di domenica 1 settembre, al termine della recita della preghiera mariana.
Dei tredici nuovi cardinali, dieci potrebbero partecipare a un eventuale Conclave, avendo meno di 80 anni d’età. Tre dei nuovi porporati, invece, hanno già superato la soglia fissata a suo tempo da Paolo VI (e confermata dai suoi successori) che esclude dalla partecipazione al Conclave.
Questo l’elenco completo dei nuovi cardinali:
il vescovo comboniano spagnolo Angel Ayuso Guixot, 67 anni, da maggio presidente del pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso;
l’arcivescovo portoghese José Tolentino Mendonca, 54 anni a dicembre, dal 2018 archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa;
l’indonesiano Ignatius Suharyo Hardjoatmodjo, 69 anni, dal 2010 arcivescovo di Jakarta;
il cubano Juan de la Caridad Garcia Rodriguez, 71 anni, dal 2016 arcivescovo di San Cristobal de La Habana;
il cappuccino africano Fridolin Ambongo Besungu, 59 anni, dal 2018 arcivescovo di Kinshasa nella Repubblica democratica del Congo;
il gesuita Jean-Claude Hollerich, 61 anni, dal 2011 arcivescovo di Lussemburgo e dal 2018 presidente della Comece;
il guatemalteco Alvaro L. Ramazzini Imeri, 72 anni, dal 2012 vescovo di Huehuetenamgo;
l’italiano Matteo Zuppi, 64 anni, dal 2015 arcivescovo di Bologna;
il salesiano spagnolo Cristobal Lopez Romero, 67 anni, dal 2017 arcivescovo di Rabat in Marocco dopo aver lavorato in Paraguay dal 1986 al 2011;
e il gesuita slovacco-canadese Michael Czerny, 73 anni, dal 2016 sottosegretario della Sezione Migranti del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale.
I tre senza diritto di voto in un eventuale Conclave sono Michael Louis Fitzgerald, padre bianco, 82 anni, presidente del pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso dal 2002 al 2006 quando fu inviato nunzio in Egitto,
il gesuita lituano Sigitas Tamkevicius, 81 anni a novembre, dal 1996 al 2015 arcivescovo di Kaunas ed
Eugenio Dal Corso, originario del veronese dell’Opera don Calabria, 80 anni di cui 11 trascorsi in Argentina, arcivescovo emerito di Benguela in Angola dove è rimasto come semplice missionario.
I cardinali da oggi diventeranno 225 di cui 128 con diritto di voto in un eventuale Conclave. Verrà superato quindi, ma non è la prima volta (era già successo anche nei pontificati precedenti ma non con Paolo VI), il limite di 120 fissato da papa Montini nel 1973. E per la prima volta i cardinali creati da papa Francesco, 67, saranno la maggioranza assoluta.
C’è da tenere presente comunque che entro il 15 ottobre 4 cardinali compiranno 80 anni (l’africano Monsengwo, il curiale polacco Grocholewski, l’italiano Menichelli e l’indiano Toppo), mentre altri 4 lo faranno tra il febbraio e il novembre 2019 (il libanese Rai, l’italiano Vallini con il connazionale curiale Baldisseri, lo statunitense Wuerl). Già dieci giorni dopo il Concistoro dunque il numero dei cardinali elettori scenderà a 124 (66 creati da Bergoglio, 42 da Benedetto XVI e 16 da Giovanni Paolo II), mentre bisognerà attendere un ulteriore anno per rientrare nel limite canonico di 120 (65+39+16). Per quanto riguarda la distribuzione geografica delle porpore, su 128 elettori avremo 54 europei (di cui 23 italiani), 20 latinoamericani, 18 africani (contando anche Lopez Romero a Rabat), 16 asiatici, 16 nordamericani (contando anche Czerny) e 4 dall’Oceania.
La nazione con più cardinali dopo l’Italia saranno ancora gli Usa (con 9 che scenderanno a 8 a fine 2020), seguirà la Spagna con 6, e quindi con 4 Francia, Brasile, India e Polonia (ma queste ultime due perderanno un cardinale nel giro di dieci giorni). Il Portogallo salirà a 3, raggiungendo – oltre a India e Polonia – anche Germania, Canada e Messico. Per avere tre porporati lusitani elettori bisogna risalire al 18mo secolo.
(Gianni Cardinale)