Chiesa

Piccola missione per i sordomuti. Firenze festeggia i 106 anni di padre Adelmo

Laura Badaracchi giovedì 23 febbraio 2017

Grande festa sabato 25 febbraio al Convitto ecclesiastico di Firenze, casa di riposo per sacerdoti: confratelli, suore, amici e tante persone sorde si stringeranno accanto a padre Adelmo Puccetti, della Piccola missione per i sordomuti (Pms), che festeggerà i suoi 106 anni concelebrando la Messa prefestiva alle 16,30.

Terzo di otto figli, il religioso è nato a Castiglione dei Pepoli, in provincia di Bologna, nel 1911. «Suo padre Raimondo era barrocciaio, trasportava persone e cose; aveva anche il calesse e la diligenza, oltre a gestire un ristoro con bottega. La moglie Genovina gli dava una mano nel lavoro e si prendeva cura della famiglia», racconta il suo confratello padre Vincenzo Di Blasio, assistente nazionale del Movimento apostolico sordi e procuratore generale della Pms.

«Raimondo conosceva padre Ferdinando Buoni - aggiunge padre Di Blasio -, allora superiore della congregazione fondata dal venerabile servo di Dio monsignor Giuseppe Gualandi. Dato che Adelmo a dodici anni aveva manifestato il desiderio di essere, un giorno, sacerdote, i genitori ne parlarono con padre Ferdinando e il 15 ottobre 1923 lui entrò nello studentato di Roma, frequentando le scuole del Seminario minore presso il Vaticano». Nel 1933 la professione dei voti perpetui e il 14 luglio 1935, a 24 anni, l’ordinazione presbiterale nella chiesa di Sant’Ignazio di Loyola.


Da Bologna a Firenze e a Roma, «a tanti giovani sordi, alla ricerca di lavoro, padre Adelmo ha indicato le strade giuste e attraverso le sue moltissime e continue lettere molti hanno ottenuto un posto. Come assistente spirituale ha seguito l’Azione cattolica dell’Emilia Romagna, sempre pronto a correre e a prestarsi per il sacramento del perdono», ricorda padre Vincenzo. Autore di diversi libri, da “Santuari mariani legati alla storia dei sordomuti” uscito nel 1974 a “I sette sacerdoti sordi. Cenni biografici” pubblicato nel 1986, padre Adelmo è stato sostenuto nella sua missione di educatore «dalla carità di Cristo», testimonia lui stesso.

La sedia a rotelle gli consente una certa autonomia di movimento nella casa di riposo diocesana per anziani preti in cui vive. E padre Di Blasio aggiunge: «Sempre disponibile, ha viaggiato di giorno e di notte per svolgere il ministero sacerdotale a favore dei sordi, finché le forze glielo hanno permesso. Conserva fisico robusto, cuore forte, mente lucida. Legge poco e soprattutto prega. Ripercorrendo con la memoria gli eventi della sua lunga vita, ringrazia il Signore per il ministero spirituale che gli è stato concesso di svolgere come missionario dei sordi» e membro della Piccola missione per i sordomuti, oggi presente (oltre che in Italia) in Brasile, Filippine e Repubblica Democratica del Congo.